I dipendenti che utilizzano il proprio dispositivo in ambito lavorativo grazie alla nuova politica “Bring Your Own Device” potrebbero inconsciamente autorizzare il proprio capo ad effettuare un reset da remoto del dispositivo in caso licenziamento o di fine contratto. Ecco l’esperienza di un utente.
La vicenda, che ha come sfortunato protagonista Michael Irvin, impiegato di AlphaCare, ha avuto luogo a New York. Michael dopo aver pranzato ad un ristorante della città si è accorto che il suo dispositivo era spento. Quando lo ha acceso si è poi accorto che non vi era più nulla: dati, contatti, mail, foto e tanto altro. Subito convinto che si trattasse di malfunzionamento, ha cercato come riparare al danno scoprendo la verità sul reset del proprio dispositivo.
Dopo qualche ora Michael ha controllato il suo indirizzo di posta elettronica, trovando una mail della sua azienda con la quale aveva appena chiuso i rapporti che si assumeva la responsabilità del ripristino del dispositivo come da accordi precedentemente stipulati.
Grazie a questa segnalazione ed alle successive ricerche si è scoperto che molti datori di lavoro, che danno la possibilità di utilizzare il proprio dispositivo al lavoro, adottano questa politica, specificandola tramite un avviso sul dispositivo al primo avvio. Molti utenti spesso non badano agli avvisi che vengono mostrati sui propri telefoni e per pigrizia si limitano a premere “Accetto” senza sapere realmente cosa stanno accettando.
La legalità di tale atto non è ancora stata specificata, tuttavia con backup quotidiani e prestando attenzione agli avvisi che vengono mostrati sui vostri smartphone potrete evitare di incappare in brutte sorprese.
Via | 9To5Mac
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