iCloud rappresenta ormai un sistema alternativo ben collaudato che ci consente di salvare molti dei nostri dati in modo completamente automatico e senza incidere sulla memoria dei nostri dispositivi. C’è però chi sta iniziando a mettere in dubbio la sicurezza delle nostre informazioni presenti sulla nuvola di Apple. Vediamo il perché.
Apple ha sempre sostenuto che tutti i nostri dati sono al sicuro e ben protetti da sofisticati sistemi di crittografia che allo stato attuale non sono ancora stati violati. Ecco quanto spiega Apple al riguardo:
iCloud protegge i dati crittografandoli quando vengono inviati tramite internet, memorizzandoli in formato crittografato quando vengono archiviati su server e usando token sicuri per l’autenticazione. I tuoi dati sono pertanto al sicuro da accessi non autorizzati sia quando vengono trasmessi ai tuoi dispositivi sia quando sono archiviati nel cloud. iCloud utilizza la crittografia AES a minimo 128 bit, lo stesso standard di sicurezza usato dagli istituti finanziari più importanti, e non fornisce mai le chiavi di crittografia a terze parti.
Quindi in linea teorica i nostri dati sono al sicuro da attacchi esterni e nessuno potrà mai accedervi a meno che non siate personalità sotto indagine da parte delle agenzie governative.
Nonostante ciò, c’è chi preferisce ancora salvare localmente tutti i file più importanti. In fin dei conti anche in questo caso bisognerebbe proteggere l’hard disk crittografandolo ed impostando una password sufficientemente complessa. Questa però dovremmo riuscire a memorizzarla (improbabile) o scriverla da qualche parte per poi metterla a sua volta al sicuro. Insomma, potremmo andare avanti all’infinito e otterremmo un risultato uguale, se non inferiore, a quello offerto da società come Apple. Il gioco non ne vale quindi la candela.
È quindi meglio affidare i nostri dati ad una società esterna o al nostro disco rigido custodito in casa nostra? Non esiste una risposta che soddisfi le nostre esigenze, ma dovremmo piuttosto valutare i pro ed i contro per raggiungere un compromesso: Apple, come già detto, non divulgherà mai i nostri dati a terzi senza la nostra autorizzazione o quella di un’agenzia governativa. L’hard disk domestico è invece molto più vulnerabile perché le variabili in gioco sono molte (malfunzionamenti, furti in casa, password smarrita, …) ed inoltre non offre la comodità di poter trasferire con altrettanta semplicità i nostri dati da un dispositivo all’altro mentre si è in giro.
Nel frattempo, se avete ancora delle incertezze sull’affidabilità di iCloud, vi suggerisco di leggere questa pagina.
Via | MacWorld
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