L’argomento non è sicuramente nuovo. Tutte le principali società che producono smartphone e tablet fanno pagare sempre molto di più le versioni dei propri dispositivi con più spazio di storage. La storia è cominciata con il primo l’iPhone e continua ancora oggi con tutti i dispositivi disponibili in più versioni, parallelamente alla tendenza di eliminare la possibilità di estendere la memoria.
Negli iPad con diversa quantità di storage, così come gli iPhone, c’è un incremento di circa 100€ da una versione a quella successiva. Un iPad Air versione Wi-Fi costa infatti 479€ nella versione da 16Gb, 569€ nella versione da 32 Gb e così via. La stessa tecnica è utilizzata, anche se con una differenza di prezzo minore, anche da Amazon per i suoi Kindle e da Google per i tablet Nexus.
Un nuovo report di MacWorld ci informa che il reale costo di un iPad da 32Gb, ad esempio, costa solo 10$ in più ad Apple rispetto alla versione da 16Gb. La società Californiana aumenta invece il prezzo per il consumatore al 1,000%. Per Amazon e Google l’aumento si attesta intorno al 400-500%.
La situazione peggiora se si pensa che lo spazio realmente disponibile alla prima accensione dei tablet può essere di gran lunga inferiore alla quantità di storage dichiarata. Non è il caso di Apple e Google, ma di Samsung ad esempio. Il consumatore che acquista un Galaxy Tab 10.1 si troverà con ben 6Gb di spazio occupato da applicazioni pre-installate dall’azienda sudcoreana.
Ad ogni modo, è ancora accettabile pagare 40-50€ in più per avere il doppio dei Gb disponibili. Il sovrapprezzo imposto da Apple invece è del tutto ingiustificato. Un iPad Air versione Wi-Fi+ Cellular da 128Gb viene a costare ben 869€. Con soli 160€ in più si porta a casa un MacBook Air da 11″ invece che un tablet che, seppur utilissimo, non quanto un laptop. Non pensate?
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