Le applicazioni presenti sugli Store online sono sempre in aumento e con queste anche i rischi che ne derivano, sia per gli utenti che per gli sviluppatori stessi. In base ad una delle ultime indagini, sul Play Store di Google le applicazioni contraffatte hanno raggiunto l’1,2% del totale. Ma tutto ciò cosa comporta nello specifico?
Il problema delle applicazioni contraffatte si fa sempre più sentire sul Play Store di Google. Da una ricerca effettuata da BitDefender infatti, ben l’1,2% di queste è risultata contraffatta. E la ricerca è stata più che accurata: le applicazioni analizzate sono state 420.646, ovvero quasi la metà di quelle presenti nello Store.
Gli APK alterati sono risultati essere ben 5.077, appartenenti a 2.140 sviluppatori diversi. I problemi che possono causare questi cloni non sono però banali: ne vanno di mezzo sia gli utenti che gli sviluppatori.
Gli sviluppatori spendono infatti tempo e denaro per realizzare un’applicazione e per pubblicarla. Queste però possono essere scaricate molto facilmente da persone malintenzionate, le quali modificano l’APK per guadagnarci: vengono modificati i banner pubblicitari o inseriti di nuovi. Inoltre, molto spesso le copie sono disponibili gratuitamente e quindi l’utente medio è più intenzionato a scaricare la copia (senza magari rendersene conto) piuttosto che scaricare la versione originale a pagamento.
I problemi riguardano però anche gli utenti, i quali oltre a ritrovarsi per le mani un software non originale, rischiano pure di incorrere in gravi problemi per la privacy a causa delle impostazioni più invasive (autorizzazioni per l’invio di SMS, chiamate, posizione attuale, …). A volte le applicazioni si trasformano quindi in spyware, se non anche in malware.
Google periodicamente ripulisce il proprio Store da applicazioni di questo tipo, ma spesso queste rimangono per un certo periodo di tempo. Gli strumenti per evitare che tutto ciò accada ci sono, perché non usarli?
Via | HotForSecurity
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