In Italia, come nel resto del mondo, si mandano sempre meno SMS perché ormai grazie ad internet si utilizzano sempre più le applicazioni gratuite di messaggistica istantanea come WhatsApp e la “neonata” WeChat. Ma è sicuro utilizzare queste applicazioni?
“Ci sentiamo su WhatsApp ” ormai è una frase che ha sostituito quasi completamente “Ci sentiamo per telefono” o “Ci sentiamo per sms”. In tutto il mondo vengono scambiati ogni giorno ben 25 miliardi messaggi tramite WhatsApp, l’applicazione disponibile gratuitamente per qualsiasi piattaforma, compreso iOS e Android.
I ricercatori di FilePerms hanno da tempo scoperto, grazie alle tecniche di reverse engineering, che WhatsApp non utilizzava alcun algoritmo di crittografia per oscurare il testo dei messaggi. Era quindi possibile ad esempio “captare” i messaggi, inviati in una stessa rete Wi-Fi, e poter leggere senza alcuno sforzo il loro contenuto.
Successivamente l’applicazione si è aggiornata e ha iniziato a adottare un semplice algoritmo crittografico per cifrare i messaggi. Purtroppo l’algoritmo è così semplice che risulta, con le moderne capacità di elaborazione, facilissimo da rompere. Recentemente è stata scoperta anche una falla per l’autenticazione. E’ infatti possibile mandare messaggi fingendo che siano inviati da un altro numero di cellulare.
Quando WhatsApp ha introdotto degli irrisori costi di abbonamento annuale per usufruire del suo servizio, sono proliferati in rete applicazioni simili, del tutto gratuite, come WeChat. Anche chi non la conosceva, in questi mesi è stato bombardato da pubblicità in televisione e sui giornali. Ebbene, anche WeChat non è regina nella sicurezza informatica. Il ricercatore italiano Roberto Paleari ha trovato dei bug che potrebbero violare la privacy degli utilizzatori. Una funzione nascosta, destinata agli sviluppatori, consente di intercettare le password degli account Wechat installati sullo smartphone, comprese le conversazioni. “Se parliamo di sicurezza, Wechat come Whatsapp è ferma”, ci dice Paleari.
Anche se molti sconsigliano addirittura di utilizzare queste applicazioni, l’importante è conoscere lo strumento che si utilizza. Se utilizzate WhatsApp per organizzare le uscite serali, non c’è il minimo bisogno di allarmarsi. Per chi proprio non riesce a concepire la possibilità di poter inviare messaggi facilmente decifrabili via internet, c’è sempre iMessage. Il servizio di messaggistica che ha pensato Apple per tutti i suoi dispositivi è infatti famoso per essere l’unico ad utilizzare un sistema crittografico tale che “è impossibile intercettare anche con un ordine del tribunale approvato da un giudice federale“.
Via | Repubblica
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