In una lunghissima intervista rilasciata a Businessweek, il CEO di Apple si è esposto riguardo diversi argomenti tra cui il tanto atteso iPhone economico, che però non c’è stato e che forse mai ci sarà.
Dico “forse” perché non possiamo certamente sapere se la mentalità dell’azienda un giorno cambierà, magari con un nuovo CEO. Ad ogni modo, Tim Cook è stato chiaro: “Non abbiamo mai avuto come obiettivo quello di vendere un telefono a basso costo”. Seguendo il pensiero di Steve Jobs, che per anni ha contraddistinto l’azienda, ha aggiunto “il nostro obiettivo primario con iPhone 5C era quello quello di vendere un grandioso telefono con una grandiosa esperienza, ed abbiamo trovato il modo di farlo ad un prezzo inferiore”.
Insomma, fortunatamente Apple non è cambiata sotto questo punto di vista, o almeno non così drasticamente. Non c’è nessuna intenzione da parte dell’azienda di creare un prodotto economico solo per superare i competitors in fatto di vendite, rovinandosi la reputazione, quella di un’azienda che da sempre segue la filosofia del “creaimo prodotti per far si che siano i migliori, non i più venduti”.
Proprio parlando della concorrenza, Tim Cook si è soffermato sui problemi di Android, tutti riconducibili alla sua infinita frammentazione: “Un recente sondaggio condotto su 25 smartphone Android commercializzati dal noto carrier AT&T ha mostrato che soltanto 6 di questi erano aggiornati all’ultima versione del sistema operativo. Con Android, quando il telefono esaurisce il suo ciclo vitale, l’utente si ritrova indietro di tre o quattro anni. E’ come se ora in tasca avessi iOS 3. Non voglio neanche immaginarlo”. Ha poi aggiunto: “Il mondo è attualmente diviso in due sistemi operativi, e quando ti concentri sulla soddisfazione dei clienti e l’uso che ne fanno dei loro dispositivi, ti rendi conto di quanto sia enorme il divario tra iOS ed Android”.
Ma il problema non è solo questo. La frammentazione di tutto l’ecosistema produce danni anche in altri modi meno diretti: “La frammentazione è un agglomerato di problemi che notano tutti, dagli sviluppatori che devono riscrivere completamente le applicazioni per decine di formati diversi ai clienti che spesso si trovano a non poter installare determinate applicazioni. Per non parlare della sicurezza”.
L’intervista si è conclusa con un commento riguardo Nokia, società che fino a pochi anni fa era il gigante della telefonia mobile. Il suo problema sembra essere riconducibile alla scarsa innovazione: “Credo che Nokia rappresenti un promemoria per chiunque, in questo campo: bisogna continuare ad innovare, perché se non lo fai, sei finito”.
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