Il SEA (Syrian Electronic Army) ha da poche ore attaccato Viber, portando alla luce la debolezza del sistema e pubblicando nomi completi, indirizzi email e numeri di telefono degli amministratori del servizio.
Il Syrian Electronic Army è riuscito ad ottenere diversi dati memorizzati nei database di Viber, inclusi UDID ed IP associati alle chiamate, mettendo così a rischio la privacy degli utenti. Secondo quanto riferito dallo stesso SEA però, l’attacco hacker è stato perpetrato semplicemente perché, a detta del gruppo, Viber spierebbe i suoi utenti.
Sulla homepage di supporto, fino a pochi minuti fa riportava la seguente frase, che vi riportiamo già tradotta: “Cari utenti Viber, l’azienda istraeliana vi sta spiando e tracciando…non siamo capaci di hackerare tutti i sistemi Viber, ma molti di questi sono stati sviluppati proprio per spiare e tracciare”.
Sul sito del SEA è stata anche allegata un’immagine (essendo lunghissima ci rimane difficoltoso pubblicarla sulle nostre pagine, vi lasciamo quindi il link diretto) a dimostrazione di come i creatori di Viber possano visualizzare tutti i nostri dati quali numero di telefono, UDID, indirizzo IP, SO utilizzato e molto altro. Momentaneamente ci sentiamo di rassicurarvi in quanto sembrerebbe non siano presenti account italiani, nella lista di quelli hackerati.
Ad ogni modo questo episodio è sicuramente una brutta pubblicità per Viber, la quale proprio qualche giorno fa aveva annunciato di aver raggiunto i 200 milioni di utenti attivi in oltre 190 paesi.
Via | TheVerge
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