L’applicazione Setting Captives Free promuoveva una particolare procedura di 60 giorni per “curare” l’omosessualità e ristabilire il “corretto” orientamento sessuale. L’organizzazione All Out ha presentato una petizione raccogliendo oltre 30.000 firme ed Apple ha prontamente rimosso l’app su App Store.
Ritengo uno scandalo nel 2013 continuare a pensare che l’omosessualità possa essere ricondotta a qualcosa di anormale, ma in questo caso si è andato ben oltre. L’applicazione Setting Captives Free su App Store si occupava di promuovere alcuni rimedi per la cura delle malattie più diffuse e mostrarne alcune soluzioni.
Assieme a questo nobile intento però avviene lo scandalo: l’applicazione considerava l’omosessualità una malattia e proponeva un processo di cura lungo 60 giorni, in modo da ripristinare nell’individuo il “corretto” orientamento sessuale, come se ce ne fosse uno.
L’organizzazione per i diritti degli omosessuali All Out ha da subito realizzato l’offensiva nei confronti dell’applicazione, presentando una petizione con oltre 30.000 firme, costringendo Apple ad eliminare l’applicazione da App Store.
“Non c’è alcuna prova che programmi come questo possano funzionare”, sostiene un portavoce di All Out, Andre Banks. “È facile pensare che un’app per Android o iPhone non possa cambiare in alcun modo l’orientamento sessuale di qualcuno, ma ci sono persone vulnerabili, anche a seguito di insulti e dell’ignoranza diffusa sull’argomento, che potrebbero provare quest’applicazione e non notare alcun cambiamento. Noi vogliamo difendere questi utenti che potrebbero incorrere a seri problemi psicologici con applicazioni di questo tipo.”
Setting Captives Free è ancora disponibile su Google Play, dove non gode di un’ottima fama. La media dei voti è di 1.7 su 5 ed è stata scaricata da circa 5.000 utenti sullo store di Android.
Via | Electronista
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