I senatori statunitensi Carl Levin e John McCain avrebbero rilasciato le proprie arringhe riguardo il caso dell’evasione fiscale di Apple, smentito ma non a sufficienza dalla società che avrebbe pubblicato i dati sui pagamenti nelle scorse ore come risposta ufficiale.
I due senatori americani avrebbero accusato la società di Cupertino produttrice dei nostri iPhone, iPad e Mac di aver eluso miliardi di dollari di tasse negli ultimi anni, trasferendo i propri introiti all’interno di attività appartenenti ad alcuni paradisi fiscali. Fra queste sono indubbiamente presenti tre società sussidiarie straniere che la compagnia dichiara non appartenere ad alcuna nazione, per evitare il pagamento delle tasse che spettano allo stato americano.
“Apple ha scoperto il Santo Graal dell’evasione fiscale”, afferma Levin. “Ha creato delle attività straniere in possesso di decine di miliardi di dollari, affermando che non appartengono a nessuna nazione. Noi vogliamo evidenziare questo espediente e le altre tattiche elusive di Apple in modo tale che le famiglie americane che lavorano e che pagano le loro tasse allo stato capiscano come il comportamento di queste società possano incrementare la pressione fiscale aggiungendo miliardi di dollari al deficit federale. Questi espedienti vanno stroncati.”
“Apple ha dichiarato di essere una delle compagnie che devolve il maggior quantitativo di denaro sotto forma di tasse in America”, sostiene McCain. “Ma in proporzione è anche fra i più grandi evasori in America. Un’azienda che ha trovato il suo successo sfruttando l’ingegno americano e le opportunità offerte dall’economia degli Stati Uniti non dovrebbe trasferire i propri profitti all’estero, in modo da evadere il pagamento delle tasse e privare nuove entrate al popolo americano. È importante capire la struttura fiscale bizantina di Apple, in modo da poter chiudere efficacemente le lacune nella legge utilizzate da tantissime aziende multinazionali americane, soprattutto in questo periodo di crisi.”
Un po’ di demagogia nei due discorsi dei senatori americani, ma anche la volontà di far quadrare un sistema fiscale che ha portato a molte multinazionali, inclusa probabilmente Apple, a privare i cittadini americani ed il suo governo delle tasse che legalmente dovrebbero spettar loro. Tim Cook aveva risposto pochi giorni fa ad un’intervista di Politico sostenendo che Apple non ha mai evaso le tasse in America.
La società avrebbe inoltre pubblicato i documenti che provano tutte le tasse pagate all’interno dello stato statunitense. Possiamo leggere in questi che le tasse che Apple non sembra pagare allo stato americano sono in realtà dovute al fatto che l’azienda produce il 61% del suo fatturato all’estero, mentre solo il 39% viene sottoposto giustamente alla tassazione americana.
AGGIORNAMENTO: Apple ha appena pubblicato sul sito ufficiale la dichiarazione integrale fatta oggi da Tim Cook e da Peter Oppenheimer per difendersi dalle accuse. Chi volesse leggere i PDF in inglese, essi sono disponibili qui e qui.
Via | Electronista
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