Fino ad ora Apple e Samsung si sono sfidate principalmente in due “campi di battaglia”: quello relativo alle quote di mercato che le due società ricoprono nei settori di cui si occupano e quello relativo alle proprietà intellettuali in possesso, con cui sfidarsi nei vari tribunali di tutto il mondo. Nei prossimi anni ci sarà una terza sfida.
Fino a pochi anni fa quello dei fornitori era un problema esclusivo di Apple. La società di Cupertino era infatti l’unica a permettersi lanci di prodotti che andavano letteralmente a ruba nei primi periodi della commercializzazione. Di contro Samsung aveva sempre utilizzato le proprie catene di montaggio per la produzione dei nuovi dispositivi, almeno fino a quando non ha raggiunto un bacino d’utenza decisamente corposo alla stregua di quello di Apple.
In questo modo nei prossimi anni entrambe le aziende avranno bisogno di catene di fornitori sempre più efficienti per costruire i nuovi prodotti con i componenti migliori su vasta scala. Proprio negli scorsi mesi Samsung avrebbe iniziato ad adocchiare alcune fabbriche che già adesso producono componenti per Apple, corteggiandole con offerte del tutto appetitose.
Una situazione di questo tipo, con la presenza di un secondo scomodo concorrente per le catene di produzione più prestigiose cinesi, i costi di produzione di Apple potrebbero aumentare vertiginosamente, nel tentativo di accaparrarsi le fabbriche più efficienti e strategicamente indispensabili per le tipiche presentazioni in larghi volumi della società di Cupertino.
“Il prossimo round della battaglia ‘post-brevetti’ fra Apple e Samsung sarà per le forniture dei componenti”, ha dichiarato Lee Sun-tae, analista presso NH Investment & Securities. “Chi vince l’accesso ai componenti migliori ed in grandi quantità, vincerà l’intera battaglia commerciale”.
Samsung ha ottenuto importanti accordi con Qualcomm, Sharp, Toshiba e Sony, già partner strategici di Apple. I sudcoreani stanno avendo problemi con gli Exynos 5, ad esempio, che occuperanno solamente il 10% dei Galaxy S4 in vendita nei primi mesi.
Via | BGR
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