Google ha anticipato sui tempi Apple con il Play Music All Access, il servizio di musica in streaming concorrente del prossimo iRadio della società di Cupertino. Ad occhi poco attenti potrebbe sembrare una vittoria, ma non è così. iRadio potrebbe avere numerose innovazioni, ma le stesse potrebbero condurre a ritardare la sua pubblicazione ben oltre la data del prossimo WWDC.
Il nuovo servizio iRadio di Apple potrebbe essere davvero rivoluzionario. Queste le parole del sito The Verge che indica il ritardo della società di Cupertino con il quale starebbe affrontando il rilascio di quello che sarà il proprio servizio musicale in streaming nei confronti della rivale Google.
Tuttavia, The Verge non indica quella sui tempi come una vittoria da parte di Mountain View per un semplice motivo: Google Play Music All Access non offre nulla di nuovo rispetto ai concorrenti già esistenti su piazza da diversi mesi come Spotify o Rdio ed è per questo che le trattative con le major discografiche non si sono dilungate più del dovuto come sta avvenendo con Apple. In sostanza Google avrebbe puntato tutto sul suo nome, piuttosto che su caratteristiche interessanti del nuovo prodotto commerciale. Nemmeno sui prezzi la nuova proposta risulta conveniente rispetto a quelle già esistenti.
Diversamente, invece, Apple starebbe preparando un servizio che sarà pioniere di quello che rappresenterà la musica in streaming nei prossimi anni: un servizio che dovrebbe ricordare Pandora (con la scelta casuale della musica a partire dai propri gusti, come se stessimo ascoltando una radio), con inediti contenuti on-demand di cui non si sanno dettagli più specifici.
Sarebbe proprio questo il motivo per cui la società di Cupertino non starebbe riuscendo a concludere le trattative, soprattutto con Sony, il produttore discografico più ostico a dare l’importante “si”. Questo elemento potrebbe fare slittare la data della presentazione ben oltre la WWDC 2013 prevista per il prossimo giugno, prolungando ancora il ritardo.
L’ago della bilancia è rappresentato dalla possibilità di poter saltare brani o meno. Questa particolare opzione potrebbe prolungare le trattative ancora per molto tempo, dal momento che secondo Sony varrebbe più di quanto voglia proporre Apple e di quanto abbia già proposto alle altre major discografiche.
Personalmente preferisco avere un servizio completo e magari aspettare qualcosa in più in termini di tempo, piuttosto che giungere a compromessi o avere un servizio di cui già posso disporre facilmente adottando altri applicativi.
E voi che ne pensate? Chi ha agito meglio fra Apple e Google in questo caso?
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