Tim Cook dovrà testimoniare di fronte al Congresso negli Stati Uniti riguardo una possibile evasione fiscale da parte della società, che avrebbe trasferito i propri fondi in conti appartenenti a paradisi fiscali oltre-oceano. Arriva velocissima la risposta del CEO di Apple allo stesso giornale Politico: “Noi paghiamo regolarmente quello che dobbiamo.”
In una nuova intervista pubblicata su Politico, Tim Cook non esita a prendere le difensive sulle nuove accuse rivolte alla società di Cupertino. La società ha deciso di approntare una linea aggressiva ad una settimana dalla prima udienza, cercando di esplicitare la propria innocenza.
“Come ben sapete, Apple non ha una grande presenza a Washington”, sostiene Tim Cook durante l’intervista. “Ma ci interessiamo alla politica pubblica e pensiamo che una politica creativa potrebbe fare da catalizzatore per una società migliore ed un’economia più forte.”
Il CEO di Apple continua l’intervendo professando l’assoluta innocenza della società: “Apple non ha mai trasferito i propri fondi oltreoceano. Non l’abbiamo mai fatto. Paghiamo le tasse regolarmente su tutti i prodotti che vendiamo negli Stati Uniti, e ne paghiamo ogni dollaro che ci spetta. Mi piace essere chiaro su questo.”
Tim Cook ha ribadito della presenza del progetto per portare la produzione di alcuni sistemi desktop all’interno degli Stati Uniti, un piano che potrebbe costare più di 100 milioni di dollari entro la fine dell’anno.
Cook ha confermato quanto detto ieri da Stewe Dowling, portavoce di Apple. La società ha pagato 6 miliardi di dollari di tasse negli Stati Uniti nel 2012, mentre quest’anno ne sono previsti ulteriori 7, andando ad occupare una delle prime posizioni fra i contribuenti dello stato americano.
Via | 9To5Mac
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