Nei giorni scorsi Google ed Apple hanno rivelato i dati sui download singoli che sono avvenuti all’interno degli store mobile proprietari. Fino ad ora non sapevamo come i dati fossero stati raccolti, non riuscendo a compiere i dovuti paragoni. Ulteriori dettagli all’interno dell’articolo.
Al Google I/O, Google ha rivelato i numeri importanti di Android, con le sue 900 milioni attivazioni complessive e 48 miliardi applicazioni scaricate solamente all’interno del proprio Google Play. Di contro, proprio ieri Apple ha risposto con il suo 50 miliardesimo download su App Store, premiando il fortunato vincitore con una iTunes Card da 10.000$.
Ma cosa significano questi numeri? Potenzialmente niente, se non sappiamo il modo in cui le due aziende ottengono i dati. Un’approfondita analisi di The Next Web ci informa che a differenza di altre statistiche, questa potrebbe essere presa come decisamente affidabile.
Si è scoperto infatti che sia Apple che Google utilizzano una metodologia particolarmente simile, basata sui download unici delle applicazioni sulla base dei singoli account iscritti ai servizi. In sostanza vengono considerate solo le prime installazioni delle applicazioni, a prescindere dal numero di dispositivi in cui vengono inserite e soprattutto dal numero di volte in cui installiamo la stessa applicazione sul nostro smartphone.
Le due compagnie non calcolano le applicazioni native su entrambi i dispositivi, anche se da questo punto di vista Android gode di un leggero vantaggio: infatti, sul sistema operativo mobile di Google le applicazioni native possono essere anche installate dallo store online e vengono quindi conteggiate.
Anche Apple offre applicazioni che possono essere installate anche dopo l’acquisto nei propri dispositivi, che vengono inserite nelle statistiche perché comunque vendute nello store (ad esempio iBooks, Pages, iPhoto).
Su App Store sono presenti meno applicazioni universali rispetto ad Android, quindi per molte applicazioni vengono calcolati due download differenti se queste vengono installate in dispositivi di tipologia diversa, come smartphone o tablet.
In definitiva, sostanzialmente le due società utilizzano metodi decisamente simili ed i numeri che hanno presentato negli scorsi giorni sono assolutamente confrontabili. Il dato che balza subito all’occhio è la repentina rimonta di Google Play in un settore in cui Apple godeva di una leadership praticamente insormontabile.
Ma a livello di profitti non ci sono tuttora paragoni.
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