Il CEO di Apple Tim Cook, secondo quanto riferisce il giornale Politico, è chiamato a testimoniare per la prossima settimana davanti al Senato, per discutere delle pratiche fiscali riguardanti la sua azienda.
L’indagine è stata avviata per tenere sotto controllo i fondi delle aziende più importanti, esaminando come queste spostino i loro profitti nei cosiddetti “paradisi fiscali”. In particolare sembra che Apple abbia circa 100 miliardi di dollari off-shore.
La strategia fiscale del colosso di Cupertino è stata già oggetto di polemiche in passato, e proprio lo scorso anno, il New York Times ha mostrato come l’azienda utilizzi in maniera discutibile paradisi fiscali quali il Nevada, l’Irlanda e il Lussemburgo per eludere le imposte statunitensi ed europee.
Il portavoce Stewe Dowling difende la posizione dell’azienda rilasciando alcune dichiarazioni a Politico, nelle quali afferma che Apple è stata – ed è tuttora – uno dei maggiori contribuenti negli Stati Uniti. Grazie ad essa è stato infatti possibile creare centinaia di migliaia di posti di lavoro per i cittadini statunitensi, dal momento che ha voluto mantenere la sua sede stabile a Cupertino, in California. E’ stato anche ribadito l’enorme guadagno che Apple ha portato agli sviluppatori di software, permettendo loro di sviluppare applicazioni per le proprie piattaforme.
Via| 9to5mac
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