Apple ha appena risposto alle accuse del Dipartimento di Giustizia americano riguardo alla possibile collusione attuata con gli editori riguardo ai prezzi da praticare all’interno del suo iBook Store.
Sarebbero stati gli editori stessi a prendere determinate decisioni sui prezzi praticati all’interno dello store di eBook virtuale di Cupertino. Apple ha risposto alle accuse del Dipartimento di Giustizia che denunciava possibili accordi fra il colosso e gli editori in modo da mantenere alto il prezzo dei libri digitali venduti all’interno dello store.
Nella dichiarazione, depositata il 26 aprile ma pubblicata solamente oggi, Apple ha declinato ogni responsabilità riguardo l’aumento dei prezzi dei libri digitali: gli accordi con gli editori sono stati praticati in maniera individuale e non c’è stata nessuna collusione con gli stessi.
“Apple ha dichiarato che gli editori avevano deciso indipendentemente dalla società stessa di eliminare gli sconti sui prezzi all’ingrosso degli e-book”, si legge su Reuters. “In questo modo venivano vendute prima le più lucrose versioni cartacee in una pratica definita a finestre e contrastare efficacemente Amazon, costringendola ad aumentare i prezzi.”
Quando Apple ha iniziato a contattare gli editori aveva richiesto alcune clausole, poi discusse singolarmente: si parlava di un tetto limite dei prezzi, una commissione del 30% alla società e una richiesta esplicita di non considerare le pratiche “a finestre”, che poi gli editori hanno indiscriminatamente adoperato.
Via | AppAdvice
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