Telecom Italia non ci sta ad essere accusata (di nuovo) di abuso di posizione dominante, affermando di aver svolto le trattative con i partner nel corso degli anni in maniera legale, comprovata dall’implementazione del modello “Open Access e degli impegni assunti”.
L’operatore telefonico presenterà ricorso presso il Tribunale Amministrativo Regionale, certo di poter dimostrare la correttezza del comportamento attuato con i parner commerciali. L’Antitrust ha denunciato due comportamenti scorretti da parte di Telecom, come abbiamo riportato pochi giorni fa all’interno di questo articolo.
Il processo dell’Antitrust, iniziato il 23 giugno 2010, ha rivelato che Telecom ha trattato gli ordinativi provenienti dagli altri operatori in modo discriminatorio rispetto a quelli provenienti dalle proprie divisioni interne. Il secondo comportamento illecito è dovuto alla politica di scontistica alla grande clientela business tale che non consentiva una leale concorrenza alle altre società del settore, il quale non poteva offrire lo stesso servizio a prezzi competitivi.
Telecom Italia risponde alle accuse sostenendo di aver utilizzato il “modello Open Access e degli impegni assunti”, modello riconosciuto all’interno dell’Unione Europea e dal BEREC. La società fa presente che le operazioni effettuate sono state sottoposte a controlli negli ultimi 5 anni che ne hanno sempre riconosciuto il buon funzionamento.
I numeri darebbero ragione a Telecom, visto che negli ultimi tre anni gli altri operatori hanno tutti registrato una crescita nelle quote di mercato. La società sostiene che l’Organo di Vigilanza , in seguito ai controlli avvenuti negli ultimi anni, non ha mai trovato scorrettezze nel modo di operare della società, sia per quanto riguarda l’attivazione dei nuovi servizi alle OLO, sia nell’assistenza tecnica.
Via | Mondo3
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