Dopo essere stata elogiata per i progressi fatti nel campo della sicurezza, Apple torna nel mirino delle autorità a causa delle regolamentazioni sulla privacy: secondo un tribunale tedesco infatti, le regole adottate dalla società si discostano troppo dalle leggi in vigore in Germania. Apple dovrà quindi rielaborare un modo per usare i nostri dati personali.
In questi tempi un tribunale americano sta già indagando sulle pratiche della società riguardanti la condivisione delle informazioni degli utenti con società terze, nella giornata di oggi però un tribunale tedesco si è espresso per la stessa ragione ed ha stabilito che effettivamente qualcosa di irregolare c’è.
La Corte Regionale di Berlino ha infatti stabilito che il modo con cui Apple utilizza e condivide i dati personali degli utenti viola le leggi sulla privacy tedesche: la società non potrebbe più chiedere infatti un’autorizzazione globale per l’utilizzo dei nostri dati, ma dovrebbe specificare dove e come i nostri dati verranno utilizzati.
Ecco quanto riportato da Bloomberg sulla vicenda:
Apple Inc., già alle prese con un procedimento negli Stati Uniti per la condivisione delle informazioni degli utenti, è stata oggi obbligata da un tribunale tedesco a cambiare le regole per la gestione dei dati degli utenti.
Un tribunale di Berlino ha bocciato 8 delle 15 disposizioni riguardanti l’utilizzo dei dati degli utenti da parte di Apple perché queste si discostano troppo dalle leggi sulla privacy tedesche. Il tribunale ha stabilito che Apple non può chiedere un “consenso globale” per l’utilizzo dei dati degli utenti o la loro posizione attuale.
A causa di questo verdetto, Apple dovrà quindi modificare le proprie regole sulla privacy ed il modo col quale usa e condivide i nostri dati personali, comprendendo anche quelli derivanti dalla localizzazione.
Negli Stati Uniti nel frattempo continua il processo contro la società per i problemi sulla localizzazione avvenuti nel 2011, quando si scoprì che Apple memorizzava nei dispositivi tutti i movimenti effettuati. Inoltre anche Google è stata multata di ben 22 milioni di dollari l’anno scorso per violazione della privacy.
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