Le richieste di Siri occupano dai 18KB ai 60KB per singola richiesta, in base alla complessità. Queste sono tutte immagazzinate nei server di Apple, e lì ci restano per due anni. Attenti quindi a fare richieste strane, perché è tutto salvato!
Tracy Muller ha dichiarato in un’intervista a Wired che i file audio delle ricerche compiute tramite Siri, l’assistente vocale dei dispositivi iOS, vengono salvati all’interno dei server Apple e tenuti per un periodo di tempo lungo due anni. Come sappiamo, Siri ha bisogno della connessione ad internet per mandare la voce della nostra richiesta affinché i server di Apple possano capirla, gestirla e mandarci una risposta nel minor tempo possibile.
“Ogni volta che parliamo a Siri, la nostra voce viene mandata ai server di Apple per essere analizzata. Apple genera un codice casuale che rappresenta ogni singolo utente ed associa i file vocali a quel codice”, ha affermato Muller durante l’intervista. “Il codice – che non ha niente a che vedere con il vostro nome utente o indirizzo e-mail – vi rappresenta individualmente e Siri vi riconosce tramite quello.”
Dopo sei mesi il sistema toglierà ogni tipo di associazione numerica ai file vocali, cancellando il codice dagli stessi. Questi però restano – in forma del tutto anonima – nei server per altri 18 mesi per permettere ulteriori miglioramenti al servizio in generale.
Muller conclude l’intervista ricordando che per Apple l’anonimato e la privacy dei propri utenti viene prima di ogni altro aspetto della società di Cupertino. Nonostante ciò gli organi competenti americani vogliono introdurre una clausola all’interno della pagina delle FAQ di Siri, in modo che tutti gli utenti sappiano i modi in cui vengono gestiti i file vocali mandati nei server di Apple.
Insomma, le prossime volte che farete richieste oscene o esplicite, sappiate che qualcuno potrebbe sentirle e farsi una grassa risata alle nostre spalle, anche se del tutto in forma anonima!
Via | iPhoneHacks
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