Quando la concorrenza inizia a diventare serrata, alcune aziende potrebbero scegliere dei metodi poco leciti per potersi avvantaggiare in qualche modo. È il caso di Samsung, la quale ha pagato moltissimi studenti taiwanesi per pubblicare anonimamente recensioni negative sugli smartphone della concorrenza. Ora l’azienda rischia un danno all’immagine ed una multa salata.
La Fair Trade Commission di Taiwan (un organo molto simile alla Consob italiana) ha aperto un’indagine in seguito all’ammissione da parte dell’azienda sudcoreana di aver ingaggiato degli studenti per pubblicare delle recensioni negative sul nuovo HTC One.
Samsung ha ammesso l’errore sostenendo che si è trattato di uno “sfortunato incidente” che viola i “principi fondamentali” dell’azienda stessa.
Se l’indagine della Fair Commission accertasse l’illecito di pubblicità ingannevole, Samsung potrebbe essere costretta a pagare una multa fino a 640 mila euro.
Nel frattempo anche Samsung Taiwan ha ammesso le proprie colpe sulla pagina ufficiale Facebook e ha dichiarato di aver “cessato qualsiasi attività di marketing che implichi la pubblicazione di commenti anonimi sul web” e che le future strategie pubblicitarie saranno più in linea con la filosofia aziendale della trasparenza e dell’onestà.
Le scuse di Samsung concludono dicendo che “il recente sfortunato incidente si è verificato a causa di una insufficiente comprensione dei principi fondamentali aziendali” e che i dipendenti verranno istruiti su come evitare avvenimenti del genere in futuro.
Noi possiamo dare il beneficio del dubbio a Samsung per questa manovra poco corretta nei confronti della concorrenza, ma già all’inizio dell’anno la società fu multata per aver realizzato un’altra pubblicità ingannevole sulla fotocamera del Galaxy Y Duo.
Sarà quindi vero che questo è stato il primo e l’ultimo episodio volto a screditare la concorrenza dell’azienda sudcoreana? Questo non lo possiamo sapere, ma sicuramente possiamo dire che per Samsung risulterà come un bel danno alla propria immagine.
Via | BBC
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