Come ben sappiamo, la stragrande maggioranza degli operatori mobili stipula dei contratti con i produttori dei dispositivi inerenti alle modalità di vendita degli stessi. L’Unione Europea vorrebbe indagare in questa direzione e sta raccogliendo materiale per poter approfondire i contratti tra Apple ed alcuni operatori mobili, i quali sono giudicati poco chiari e presumibilmente irregolari.
Spessissimo le varie aziende produttrici di dispositivi mobili stipulano dei contratti con le compagnie telefoniche in modo da stabilire con quali condizioni i dispositivi dovranno essere venduti al pubblico.
Generalmente i contratti stabiliscono i sussidi destinati all’azienda produttrice, il numero minimo di dispositivi venduti in un certo periodo di tempo e tantissimi altri punti molto importanti.
Come ha dichiarato il New York Times però, l’antitrust europeo si troverebbe in una fase esplorativa per cercare di capire se i contratti stipulati da Apple con alcuni operatori mobili europei siano completamente regolari. I dubbi maggiori si concentrano su alcuni operatori francesi, ma non è detto che le irregolarità non siano presenti anche in altri Paesi.
In particolare i dubbi sollevati dall’antitrust europeo riguardano alcune clausole particolarmente restrittive imposte da Apple: non è certo, ma si presuppone che l’azienda californiana abbia stabilito che gli operatori mobili debbano privilegiare la vendita del proprio dispositivo a discapito di quelli della concorrenza.
Se la reale esistenza di questa clausola venisse confermata, Apple avrebbe nelle sue mani la maggioranza del mercato europeo delle telecomunicazioni, ma soprattutto non sarebbe in regola con la legge vigente.
Altre clausole sospette riguardano il numero dei dispositivi da vendere, i rimborsi sull’invenduto ed i sussidi troppo elevati.
“Siamo stati contattati da chi fa parte dell’industria e stiamo controllando la situazione, ma non è stato aperto alcun caso antitrust” ha dichiarato Antoine Colombani, portavoce del commissario sulla competizione europea; mentre Apple si è difesa tramite una propria portavoce dicendo che “I nostri contratti rispettano totalmente le leggi locali di ogni luogo dove operiamo, compresa l’Unione Europea“.
Insomma, per ora non c’è nessuna azione legale in corso, ma l’Unione Europea è intenzionata a vederci chiaro e ad aprire il caso se si presenteranno i dovuti presupposti durante lo svolgimento di questa fase esplorativa.
Via | Tom’s Hardware
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