I fan di Apple di vecchia data sostengono che la società raggiungesse canoni di qualità superiori quando ancora non aveva raggiunto il successo dell’era post-iPod. I prodotti della società si basavano maggiormente sull’esperienza d’uso piuttosto che sul capitalizzare ingenti profitti.
Lydia DePillis ha pubblicato un interessante articolo nel sito New Republic in cui vengono considerati i sentimenti dei “clienti” del colosso di Cupertino di vecchia data, disillusi dai nuovi prodotti della società.
Questi rispecchiano solamente i costumi della società allontanandosi, secondo chi scrive, dal motto che ha reso celebre Apple negli anni passati, il famosissimo Think Different che è entrato nell’immaginario collettivo della società “tecnologica” del nuovo millennio.
“Non faccio più parte dell’utenza tipica di Apple”, sostiene il blogger Jonathan Mergy. “iPad, ad esempio, è un prodotto di consumo. Funzionale solo se abbiamo bisogno di leggere le email e navigare su Facebook, ma per utenti più esigenti non va bene.”
L’articolo si sofferma sul fatto che gli utenti che utilizzavano i prodotti Apple quando questi ancora non erano una moda, erano attratti dalla qualità dei prodotti e dalla possibilità che questi davano a chi stava davanti al sistema, di utilizzare strumenti altrimenti non disponibili nelle altre piattaforme, che garantivano una produttività estremamente superiore.
Si legge anche il disappunto degli investitori di Wall Street, un po’ in contrapposizione con il resto dell’articolo. Questi ultimamente stanno abbandonando Apple, investendo i propri “risparmi” verso altri lidi, aspettandosi – un po’ ingenuamente oserei dire – che Apple realizzi di anno in anno prodotti sempre innovativi, aprendo nuovi mercati floridi.
Una situazione al limite del paranormale a mio parere, anche per una società come Apple.
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