Non vogliamo essere maliziosi, ma le somiglianze con il servizio Passbook di iOS 6 sono veramente eclatanti. Del resto Samsung dispone del supporto ad NFC sui modelli top di gamma, quindi qual è il motivo di questa ennesima “novità”?
Nel corso del Mobile World Congress 2013 di Barcellona, Samsung ha presentato un nuovo servizio, chiamato Wallet, che permette di facilitare i pagamenti nei vari locali che lo supporteranno. Consente di immagazzinare al suo interno carte d’imbarco, biglietti per il cinema, buoni sconto. Il tutto in maniera estremamente simile a quanto fa ormai da mesi Passbook, con una diffusione sul mercato decisamente maggiore (almeno al momento, logicamente).
Se i più scettici non notano le somiglianze con il servizio di Cupertino, basti notare l’icona, estremamente simile a quella di Passbook, con una scelta cromatica che ricorda da molto vicino quella di Apple. Come se non bastasse, anche il nome è ripreso di netto da un servizio offerto dalla concorrenza, appunto Google Wallet.
Le app di terze parti, così come avviene con Passbook, potranno avvalersi del nuovo sistema di Samsung per integrarne i contenuti e la compatibilità. Si tratta però di un servizio nuovo, mentre la controparte di Cupertino sta maturando numerosi consensi, soprattutto oltreoceano.
Diciamolo, è difficile non notare l’ennesimo tentativo di “copia” da parte del colosso sudcoreano, che arriva con mesi di ritardo rispetto alla concorrenza diretta proponendo servizi che, tutto sommato, non offrono nulla di nuovo rispetto a quelli già esistenti. Mi viene da pensare S-Voice, che circa dopo un anno da Siri, ha rappresentato l’assistente vocale per i terminali della serie Galaxy S, assolutamente non ai livelli di quanto offerto dal servizio presente su iPhone.
Di seguito vi proponiamo un brevissimo estratto dalla presentazione di Wallet di Samsung, dal Mobile World Congress di Barcellona.
La domanda sorge spontanea: quali saranno le ripercussioni legali dopo questa “novità”?
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