La società di Cupertino ha deciso di accettare un accordo extra-giudiziale con i genitori coinvolti nel caso degli acquisti in-app, in cui i figli avevano speso ingenti capitali a loro insaputa all’interno delle applicazioni di App Store.
Il caso è scoppiato dopo la denuncia della famiglia Meguerian, che vedeva la figlia di nove anni coinvolta in spese folli all’interno delle applicazioni di App Store. In seguito all’acquisto di giochi gratuiti come Zombie Cafe, Treasure Story e City Story, la bambina ha cominciato a comprare denaro virtuale tramite soldi reali sfruttando l’opzione presente all’interno dei giochi per rendere più fluido il gameplay. La spesa totale ammontava ad oltre 200$.
Probabilmente, l’incauta ragazzina non sospettava che stesse spendendo una valuta reale all’interno dei videogiochi ed Apple è stata denunciata lo scorso luglio, mediante una poderosa class-action, proprio per le manovre scarsamente esplicite utilizzate da Apple per affrontare la questione.
Nonostante già da iOS 4.3 siano presenti opzioni per inibire la possibilità di effettuare acquisti in-app all’interno delle applicazioni, Apple ha deciso di capitolare (in seguito al rifiuto della richiesta di blocco della class-action) accettando di rimborsare (tramite iTunes Gift Card) ai genitori le cifre spese incautamente dai relativi figli, ma solo previa dimostrazione che ad effettuare gli acquisti siano stati proprio i ragazzi.
Nei prossimi giorni da Cupertino partiranno circa 23 milioni di e-mail, ad altrettanti indirizzi collegati agli account coinvolti nella class-action. I rimborsi previsti saranno di 5$ se la spesa non ha superato i 30$, oltre questa cifra sarà addebitato l’intero importo speso in precedenza.
Via | AppleInsider
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