Intorno al 1994, la maggior parte dei produttori di device mobili con ambizioni globali scomparve. Lo stesso è accaduto intorno al 2003. Ora ci stiamo avvicinando ad un’altra rivoluzione tecnologica in cui probabilmente solo pochi produttori sopravviveranno.
Negli anni 1993-1995, il primo “disastro” fu innescato dal passaggio dalle reti analogiche a quelle digitali (GSM, TDMA, CDMA). La maggior parte dei produttori di cellulari (IBM, Benefon, Blaupunkt, OKI) furono colti di sorpresa, e visto le ingenti somme di denaro investite nello sviluppo delle reti analogiche, non furono in grado di gestire il cambiamento.
Il Simon della IBM ed il Beta della Benefon erano degli ottimi telefoni cellulari considerata l’epoca. Tuttavia entrambi i fornitori ed i loro simili sono stati spazzati via dal mercato della telefonia internazionale dal consolidamento improvviso, a partire dalla metà degli anni ’90, di tre società: Motorola, Ericsson e Nokia.
Ben presto l’80% del mercato globale della telefonia venne controllato dai Big Three sopra citati. Poi alla fine degli anni ’90, il mercato conobbe una massa di nuovi concorrenti: Siemens, Alcatel, Sagem, Philips, Mitsubishi, Samsung, NEC e molti altri.
Dopo un periodo di stasi avvenuto tra il 2001 e il 2003, molti credevano che i volumi della telefonia mobile non sarebbero mai potuti crescere oltre il 6% annuo. Però entro la fine del 2004 l’industria della telefonia è ri-decollata grazie al 3G e ai nuovi display a colori. Entrarono prepotentemente nel mercato mobile società come Apple, LG, HTC, Huawei e ZTE.
Tornando ai tempi nostri, potremmo imbatterci in un ennesimo cataclisma visti i precedenti. L’industria della telefonia è al suo apice ed il numero di fornitori si contrae e si espande in cicli decennali. La rivoluzione tecnologica si abbatté sui fornitori alla fine degli anni ’80, poi negli anni ’90 e di nuovo nel 2000. Nel 1994 vi fu il crollo della telefonia analogica e il 2003 fu caratterizzato dalle conseguenze della crisi del 2001. Ora il prossimo anno, ovvero il 2014 potrebbe coincidere con il declino nelle vendite degli smartphone, soprattutto in Europa.
Alla fine del 2011, il volume di crescita degli smartphone aveva superato il 50% a livello globale. Se la crescita rallenterà al 20% entro la fine del 2013, il mercato degli smartphone dovrà vedersela con un mercato ormai saturo. Considerando l’ascesa delle sole Apple e Samsung, presto probabilmente non ci sarà più spazio per produttori come Nokia, BlackBerry, HTC, LG, ZTE, Sony e altri.
La maggior parte di queste società sarà costretta a fare ciò che IBM, Siemens, Alcatel e NEC fecero durante gli anni di crisi: ritirarsi nei soli mercati nazionali o liquidare la società. Una o due aziende potrebbero fare il miracolo e magari riuscire ad insidiare Samsung ed Apple, ma nel migliore dei casi vi saranno al massimo tre aziende a “sopravvivere”. Ed il ciclo riinizierà.
Via | BGR
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