Samsung ha chiesto alla Corte Distrettuale Centrale di Seoul di visionare il codice sorgente di iOS per verificare la possibile infrazione di un brevetto legato al Centro Notifiche di iOS, di cui Samsung dovrebbe avere la paternità.
Brevetti: croce e delizia per tutte le società tecnologiche. Se da una parte la lotta fra le varie società si combatte sul mercato, dall’altra un ruolo fondamentale sembra aver preso l’aspetto giuridico sui brevetti riguardo alle proprietà intellettuali.
Samsung ha richiesto la visione del codice sorgente di iOS alla Corte Distrettuale Centrale di Seoul, ma come tutti ben sappiamo i codici dei software di Apple sono protetti da numerosi vincoli e disponibili solo agli addetti ai lavori di Cupertino, che non possono divulgarne i contenuti. Proprio per questo motivo Apple ha rifiutato la richiesta definendola “ridicola”.
I brevetti registrati da Samsung nel novembre 2006 riguardano le modalità di visualizzazione di determinati dati al richiamo di una finestra facendo uno swipe dalla parte alta dello schermo, in pratica il famosissimo Centro Notifiche che Apple ha ripreso dagli smartphone Android, fra cui la serie Galaxy di Samsung.
La funzione è stata introdotta sui dispositivi iOS a partire dal 2011 con un aggiornamento del sistema operativo. Gli avvocati di Apple difendono l’azienda di Cupertino riguardo al fatto che Samsung vuole dichiarare la paternità su una feature che era già ampiamente in uso.
La Corte Distrettuale deve ancora diramare una sentenza sulla decisione, ma le speranze per Samsung sono veramente limitate. Prima di Samsung sia Microsoft che Google hanno cercato di visionare il codice di Apple, ma senza successo.
Secondo Cult of Mac, inoltre, sembra ridicolo che Samsung voglia dichiarare la paternità di qualcosa che la società sudcoreana ha ripreso da altre fonti (Android), inoltre il Centro Notifiche di iOS ha delle finalità diverse rispetto a quello presente su Android, con altre caratteristiche e funzioni.
Aggiungiamo che Samsung (e Google con Android) vuole dare la sensazione di realizzare un software aperto ed accessibile a tutti, sensazione che cozza visibilmente con i 40 processi che la vedono fronteggiare in tribunale la società di Cupertino per l’infrazione di brevetti, molti dei quali su proprietà intellettuali sul software.
Via | CultOfMac
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