Il procedimento giudiziario che vede contrapposti Apple ed Amazon, potrebbe concludersi presto mediante un accordo extragiudiziale, prima che inizi il dibattimento vero e proprio, previsto per il prossimo agosto.
Secondo Amazon è impossibile reclamare la paternità di un termine come “negozio di app”, troppo generico per essere protagonista dell’istituzione di un brevetto. Per determinare la coerenza della sua ammissione il colosso di e-commerce ha adoperato una documentazione voluminosa con al suo interno i nomi di Tim Cook e Steve Jobs, gli ultimi CEO del colosso di Cupertino. I due CEO, infatti, hanno utilizzato più volte i termini app store in maniera generica per indicare i negozi virtuali della concorrenza.
Il marchio è stato depositato nel 2008 e dal momento in cui Amazon ha lanciato il suo Appstore for Android gli avvocati di Apple hanno iniziato una battaglia legale nei confronti del colosso di e-commerce, battaglia acuitasi quando Amazon ha modificato il nome di detto negozio virtuale in Amazon Appstore.
Il dibattimento dovrebbe iniziare nel prossimo agosto, ma il giudice Elizabeth Laporte ha invitato a risolvere il caso mediante procedimenti extragiudiziali prima del prossimo 21 marzo. Entro quella data, insomma, i due colossi Apple ed Amazon dovrebbero risolvere in privato le proprie dispute, giungendo ad un accordo.
Apple, all’interno del processo, chiede il blocco dell’uso del termine AppStore ad Amazon in quanto viola il marchio e le leggi sulla concorrenza sleale. Nel frattempo che venga dichiarata una sentenza il colosso di e-commerce internazionale può comunque utilizzare il termine.
Via | 9To5Mac
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