Huawei Ascend Mate è un gigantesco smartphone con display da 6,1″ e caratteristiche letteralmente da capogiro: quad-Core da 1,8GHz, risoluzione di 361 ppi, batteria da 4.050 mAh, e molto altro ancora.
In origine Samsung generò il Note, un gigantesco smartphone a cui dovettero coniare un terribile nome, phablet, per inserirlo in una categoria. La corsa ai pollici sembra non avere fine, e se da una parte Apple vuole mantenere le dimensioni dei propri dispositivi piuttosto contenute, dall’altra i competitor fanno a gara a chi lo fa più grosso.
Sembra che Huawei punti alla leadership nel settore, con Huawei Ascend Mate, dotato di display da 6,1″. Non stiamo qui a disquisire sul senso di questa scelta, ma sappiamo che dispositivi del genere sono apprezzati e graditi dai consumatori, per questo stanno rosicchiando sempre di più quote di mercato agli smartphone tradizionali.
Di certo, se già il Note non è il massimo della maneggevolezza, un display da 6,1″ pone il nuovo dispositivo di Huawei a diretto contatto con i tablet da 7″. Il nuovo Huawei non spiazza solo per l’ampio (direi che ampio è un eufemismo) display, ma anche per un livello tecnico di altissima caratura. Di seguito le caratteristiche tecniche:
- CPU quad-core HiSilicon K3V3 da 1.8GHz
- Display da 6.1″ e 361 ppi
- Batteria da 4,050mAh
- Fotocamera da 8mpx
- Android Jelly Bean
- Supporto per il multitasking in split-screen
- Doppio microfono per agevolare le chiamate in modalità “hands-free”
Un dispositivo quindi che si presta decisamente al confronto con il fratello “minore” di Samsung, il Note 2, che vanta di un display di “soli” 5,5″. Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche le differenze sono risibili, ma la batteria esagerata ed il supporto allo “split-screen” potrebbe far preferire a molti la proposta di Huawei, che non fa mancare nulla ai propri utenti.
Gizmodo lo ha provato ed ammette che il dispositivo, nonostante si possa tenere tranquillamente con una sola mano, non è assolutamente utilizzabile in tutte le sue funzioni senza l’ausilio di entrambi i nostri arti superiori. La modalità “one hand” permette di rendere le cose un po’ meno frustranti, ma ci sono ancora un sacco di elementi dell’interfaccia che non riusciremo a raggiungere con il solo pollice.
La sensazione è quella che alcune aziende, in mancanza di reali innovazioni, puntano tutto sulle dimensioni, una garanzia sul breve termine, ma alla lunga gli utenti potrebbero stancarsi, tornando a modelli più maneggevoli e compatti.
E voi? Cosa ne pensate di questa forsennata corsa ai pollici?
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