Il 27 Dicembre 2012, l’ufficio US Patent & Trademark ha pubblicato un brevetto presentato da Apple che riguarda una nuova soluzione per le SIM card, le schede telefoniche che inseriamo in tutti i cellulari e smartphone. In futuro potremo infatti avere smartphone privi di qualsiasi SIM fisica.
A cosa serve una SIM card?
Per poter comunicare, il nostro smartphone deve prima autenticarsi per poi avere accesso a determinati servizi. Attualmente queste procedure vengono svolte dalla USIM (Universal Subscriber Identity Module), abbreviata anche con SIM, che esegue i protocolli di Authentication and Key Agreement (AKA).
La tecnologia SIM è quindi integrata in un Integrated Circuit Card (ICC), ovvero le SIM Card che noi conosciamo. Poi ovviamente ci sono le card di diverse dimensioni, in particolare Apple adotta il formato micro-SIM per iPhone 4/4S e quello nano-SIM per iPhone 5.
Cosa sono le SIM virtuali?
Se col passare degli anni il piccolo chip ha ridotto le sue dimensioni, in futuro non avrà proprio ragione di esistere fisicamente. La ricerca è infatti volta a virtualizzazione il funzionamento delle SIM all’interno di un software che viene eseguito dal dispositivo mobile del client. La virtualizzazione delle SIM potrebbe ridurre le dimensioni del dispositivo, nonché aumentarne le funzionalità e flessibilità.
Purtroppo, questa soluzione non ha ancora trovato un punto d’incontro tra gli operatori telefonici ed i costruttori di cellulari.
La eSIM di Apple
Apple nel suo brevetto 20120331292 ha descritto una vera e propria architettura distribuita per il controllo degli accessi ad una rete cellulare. La rete prevede che le applicazioni eSIM che girano sul dispositivo dell’utente, debbano chiedere l’accesso agli eSIM manager, che a loro volta controllano sui database i metadata associati all’utente richiedente e decidono se permettere o negare l’accesso ad i servizi. Inoltre vi sono le applicazioni eUICC che comunicano con gli eUICC manager, i quali controllano ed autorizzano i dispositivi richiedenti.
Il problema dell’autorizzazione ed il controllo degli accessi è quindi diviso in due componenti distinte. Ovviamente sono stati studiati anche meccanismi per poter gestire il traffico delle richieste e garantire un servizio stabile ed efficiente.
In definitiva, Apple ha pensato ad una soluzione che fa a meno dell’utilizzo delle SIM card fisiche all’interno dei nostri dispositivi. Il brevetto espone l’architettura ed il protocollo per attuare l’autenticazione dell’utente e permettere l’accesso ad i vari servizi. Ovviamente per mettere in pratica questo scenario, servirebbero accordi tra tutti gli operatori telefonici e tutti i produttori di smartphone e bisognerebbe costruire l’architettura necessaria a far funzionare il tutto. Insomma, non è una cosa che vedremo nel breve termine.
Via | PatentlyApple
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