Altroconsumo ha segnalato Apple e Google al Garante per via di alcune presunte violazioni etiche sui rispettivi negozi virtuali di applicazioni e contenuti multimediali. La diatriba è nata in seguito a numerose denunce di acquisti involontari compiuti da bambini in seguito ad alcune inottemperanze dei genitori.
Altroconsumo è la più importante associazione italiana senza fini di lucro avente come obiettivo l’informazione e la tutela dei consumatori attraverso numerosi servizi. Proprio oggi il popolare ente ha inviato due ricorsi all’Antitrust per pratiche commerciali scorrette a carico di Goole e di Apple. Ecco quanto lamente Altroconsumo:
Inserisci la password per acquistare una app gratuita, ma i sistemi di pagamento di Google Play e App Store permettono a tuo figlio di scaricarne altre a pagamento o di acquistare “soldi virtuali” per giocare; una pratica commerciale scorretta che abbiamo prontamente segnalato al Garante.
Nello specifico Altroconsumo colpevolizza i due colossi di aver affrontato con superficialità alcune questioni legate all’acquisto di contenuti sui propri store online, perché è davvero semplice ritrovarsi degli addebiti per acquisti che invece possono essere evitati “facilmente”.
In Google Play la configurazione predefinita prevede che l’acquisto possa essere eseguito senza particolari difficoltà, perché una volta inserita la carta di credito nel sistema, basta cliccare solo un paio di tasti. Su iOS invece si raggiunge un livello di sicurezza maggiore, ma non sufficiente, secondo Altroconsumo.
L’impostazione di base di iOS prevede che per acquistare dall’App Store bisogna inserire la password dell’account, quindi sembra impossibile da effettuare involontariamente. Il problema sta nel fatto che, di base, è impostata l’opzione per cui la password resta attiva per 15 minuti dall’ultima immissione, quindi in quei 15 minuti il sistema è soggetto a potenziali acquisti involontari.
La segnalazione ci sembra un tantino eccessiva, anche perché Altroconsumo sa che entrambi i sistemi offrono la possibilità di poter gestire la cosa come meglio crede l’utente: Android, ad esempio, prevede l’inserimento di un Pin per ogni acquisto eseguito su Google Play, mentre su iOS si possono disabilitare gli acquisti in-app, oppure impostare la password in modo che venga richiesta tutte le volte che si cerca di fare un acquisto. È altresì possibile inibire l’accesso del sistema ad una particolare app o funzione tramite la pagina delle Restrizioni nelle Impostazioni.
Quindi, se non volete avere più problemi di questo tipo, Altroconsumo vi suggerisce queste possibili soluzioni. Inoltre QUI trovate una nostra guida che affronta la gestione degli acquisti da parte dei genitori e tanto altro ancora.
Basterebbe, forse, informare meglio chi compra un iPhone dell’esistenza di queste “restrizioni” applicabili, voi cosa ne pensate?
Via | AltroConsumo
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