L’avvento di internet e dell’informazione digitale hanno chiaramente inferto un duro colpo alla stampa, che ha via via perso parte degli investimenti pubblicitari. I motivi sono chiari: è gratis, è veloce e rende l’informazione completamente libera. Il sito eMarketer ha mostrato al pubblico un sondaggio effettuato dal Pew Research Center nelle scorse settimane riguardo ai media di informazione più usati negli Stati Uniti, ed i risultati sono ben chiari.
Gli smartphone ed i tablet potrebbero presto accelerare la fine del dominio della TV come sistema di informazione più utilizzato in assoluto. Da uno studio apparso sul sito eMarketer appaiono evidenti dei segnali di pericolo per il media televisivo. Lo studio si basa su un numero di utenti suddivisi fra possessori di smartphone e possessori di tablet, e si prefissa di scoprire qual è il loro mezzo di informazione più utilizzato.
Come si evince dalla tabella riportata in alto, il 19% fra i possessori di smartphone preferisce visualizzare le nuove notizie appunto sul proprio dispositivo mobile, mentre il 17% dei possessori di tablet preferisce quest’ultimo mezzo per leggere le novità. In entrambi i casi il media preferito in assoluto resta un computer portatile (con oltre il 30% delle preferenze), seguito a breve distanza ancora dalla TV (29%).
Molto interessanti, invece, i dati relativi all’età dell’utenza indagata: se il media televisivo è preferito in assoluto dai tre quarti degli “over 65”, solo un terzo fra gli individui di età compresa fra i 18 e i 29 anni mettono al primo posto la TV. Relativamente a quest’ultima fascia d’età, inoltre, fra il 2006 e il 2012 si ha una flessione di circa il 15% per quanto riguarda la fruizione di contenuti informativi tramite la televisione.
Interessanti anche i dati che riguardano i risultati in base al possedimento di “news app”, app appositamente realizzate per la visualizzazione di notizie. Oltre il 70% di coloro i quali hanno nei propri dispositivi mobili applicazioni simili preferisce utilizzare internet quale mezzo di informazione principale.
Questi dati non sono certo paragonabili a quelli che otterremmo qui in Italia con studi simili, vista la minore diffusione della banda larga e delle reti wireless. È indubbio però che dati del genere possono aiutarci a percepire quale sarà la realtà anche qui da noi nei prossimi anni.
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