Proprio ieri vi abbiamo parlato dell’intervista rilasciata dal CEO Apple, Tim Cook, alla rivista Businessweek. Una di queste informazioni riguardava un inaspettato spostamento di produzione di iMac negli Stati Uniti, facendo pensare all’introduzione di una società produttrice parallela alla più famosa e chiacchierata Foxconn.
In realtà nessuna nuova azienda assemblatrice verrà introdotta a fianco di Apple: si tratta bensì di una filiale della precedentemente citata Foxconn, intenta ad allargare la sua capacità di produzione.
Un portavoce della suddetta azienda ha rilasciato delle informazioni riguardo a questa insolita decisione, affermando che la scritta “assembled in USA” attiri più consumatori:
Stiamo cercando di introdurre più lavoro possibile negli States, perchè, generalmente, i clienti vogliono più prodotti generati negli USA. l’efficienza e l’organizzazione presenti nelle fabbriche statunitensi sono caratteristiche da sempre fondamentali. In più, in questa tipologia di località sono richiesti ingegneri con competenze molto più alte rispetto agli operai low-cost presenti in Cina.
Questo gesto da parte di Apple si riferisce probabilmente ad una mossa puramente commerciale, finalizzata al contrastare le altre case high-tech, anch’esse intente a ridurre la produzione fuori dagli USA
Tim Cook ha già affermato in precedenza di aver investito più di 100 milioni di dollari per l’utilizzo di più fabbriche nord-americane, in previsione delle enormi richieste di prodotti nel prossimo anno. Vi aggiorneremo su ulteriori evoluzioni della faccenda.
via | 9to5mac
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