Richard Stallman torna a far parlare di sé in un’intervista rilasciata al New Internationalist magazine. Nel botta e risposta, infatti, il noto hacker americano, ha dichiarato che i più noti software offerti in licenza commerciale, contengono al loro interno caratteristiche malevoli.
Stallman è sicuramente una figura controversa, soprattutto in relazione alle dichiarazioni che rilascia di sovente in difesa del software open source. È stato l’ideatore delle licenze “copyleft”, con la quale ha successivamente distribuito la sua più famosa creazione: GNU.
“Le manette digitali rappresentano la feature malevola più comune. Ti tolgono la libertà su quello che puoi effettivamente fare sul tuo sistema. Senza alcun dubbio Apple costringe i propri utenti ad avere le più strette manette digitali della storia dell’informatica. Nello specifico negli “i-cosi” (riferendosi logicamente agli iDevices in generale) sono stati trovati due spyware che Apple afferma di aver rimosso, ma non possiamo essere certi che non ve ne siano altri.”
Nel discorso di Stallman il riferimento abbastanza esplicito è al locationgate avvenuto sui dispositivi iOS che tracciavano l’utente a propria insaputa, archiviando tutte le informazioni in un file sui Mac visualizzabile, almeno teoricamente, da Apple stessa. Il problema è stato corretto con iOS 4.3.3, appositamente rilasciato per lo scandalo avvenuto. Apple in seguito ha dimostrato alla Corte Federale che non aveva alcun accesso al file incriminato (consolidated.db).
La battaglia di Stallman risiede nel liberare gli utenti dal software commerciale, e di condurlo verso il software libero. Nell’intervista pubblicata lo scorso mercoledì, il noto hacker statunitense ha continuato attaccando esplicitamente Microsoft ed Apple, dichiarando: “I programmi commerciali più utilizzati dagli utenti contengono codice malevolo.“
Via | NewInternationalist
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