In una realtà dove l’iTunes Store è diventato praticamente uno dei mezzi (se non l’unico) in grado di combattere la pirateria musicale, immaginare un servizio concorrente che offra di più è davvero difficile. Il cantautore e chitarrista Neil Young però ha pensato proprio a questo, realizzando insieme ad altre aziende del settore un nuovo servizio per l’acquisto di musica digitale basato però sulla qualità dell’audio, a discapito della compressione: il suo nome è Pono.
Gli audiofili più sfegatati non hanno mai cessato di dare adito all’eterna “questione compressione”, la quale vede l’MP3 si un formato sicuramente molto vantaggioso in grado di racchiudere in sé buona qualità e un ampio range di frequenze, ma no, non di certo la soluzione migliore per chi ama la musica a qualità massima, quella offerta in output da ogni studio di registrazione professionale. E’ ovvio che pensare qualche anno fa alla diffusione dei file Wave, formato che ad oggi meglio rappresenta la completezza in qualità attraverso le frequenze registrate in studio anche per quanto riguarda l’analogico convertito, era impensabile. L’MP3 ha salvato la situazione proprio perché il trasferimento dei pesanti file Wave non ha di certo contribuito alla espansione musicale a livello globale.
E’ proprio attraverso la compressione basata sui fondamentali teoremi di Shannon-Nyquist e sulla trasformata di Laplace (consigliata una lettura approfondita secondaria) che l’MP3 è riuscito a diventare realtà e a regalare all’essere umano, che non dispone di un range di frequenze uditive molto esteso, una soluzione ideale per poter scambiare musica e soprattutto allocarla su memoria di archiviazione. L’MP3 però, anche se codificato con una qualità estrema, non può essere paragonato ai file RAW che vengono sfornati in studi di registrazione dal valore complessivo di 200.000/300.000$. E’ proprio questo il credo di Neil Young, il quale ha deciso di realizzare il nuovo servizio Pono, strumento molto simile all’iTunes Store che però offre non più file estremamente compressi, bensì di altissima qualità.
Per fare ciò Young va ovviamente a creare una nuova fascia nel microsettore finalizzata a dare il meglio agli utenti tramite le nuove tecnologie informatiche. Ma le grandi major musicali, che effettivamente possono essere considerate comunque il vero e proprio “core” dell’attuale settore, cosa ne pensano? Warner, Universal e Sony approvano a pieno il promotore, e hanno già convertito circa 8000 brani in alta risoluzione (192kHz/24-bit) di numerosi artisti, fra cui Muse, the Black Keys, Common e Jill Scot. Successivamente si passerà ad una vera e propria riconversione dei cataloghi in possesso dalle aziende, le quali offriranno poi ai servizi musicali come iTunes Store o Pono i file alla qualità richiesta.
Se siete un po’ pratici d’informatica però ovviamente saprete che la qualità dei file audio (e non solo) è direttamente proporzionale al relativo peso. Se un file MP3 ad oggi pesa al massimo 10 MB circa per brano, i file offerti dal servizio Pono potrebbero essere davvero molto più pesanti, anche 10 volte tanto. Come consentire quindi il trasferimento degli stessi in modo non eccessivamente complicato? Beh, se fino a qualche anno fa abbiamo scoperto l’ADSL comune, oggi ci troviamo in una realtà sempre più improntata sulla fibra ottica e sulla 4G, quindi si può dire che Young ha scelto davvero un momento ideale per lanciare la sua nuova creatura.
Questa dovrebbe divenire operativa nel prossimo anno anche attraverso dispositivi fisici Pono, i quali come è ovvio che sia avranno spazio di archiviazione davvero consistente. Uno di questi è stato appunto avvistato brevemente durante un’intervista a Neil Young realizzata da David Letterman durante il suo show. Parte di essa può essere visionata di seguito.
La parola ora a voi. Cosa ne pensate dell’iniziativa? Potrebbe effettivamente Pono essere un servizio ideale per i maniaci della qualità audio di tutto il mondo?
Via | Macity
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