In queste ore non sono i molteplici problemi del nostro paese a tenere banco nei vari social network o nei bar, bensì le scorribande di quei poveri “malati di mente” che spendono 700€ per comprare un iPhone. In periodi di crisi come questo è impensabile che 250 persone (se non più) si mettano in coda per acquistare un oggetto per puro piacere.
Ora considerato il fatto che personalmente non mi piace troppo puntare il dito contro gli altri e giudicare, vorrei cercare di far capire a queste persone cosa realmente significa prender parte a questo genere di eventi. Capisco bene che il mio articolo non farà presa su chi ha dei reali problemi, forse non voglio neanche giustificarmi con queste persone per le mie scelte, quello che non mi piace è il modo con cui arrivano queste critiche.
Un giorno una “persona” disse che chi era senza peccato doveva scagliare la prima pietra, ora senza scomodare paragoni di ben altra importanza vorrei dire che il paese in cui viviamo è pieno di tecnici della nazionale di calcio, esperti di economia, penalisti, ispettori. Insomma, l’Italia sembra un paese dove siamo tutti bravi a svolgere il lavoro degli altri.
Quando ci sono le partite diventiamo tutti allenatori, idem per i casi di cronaca nera dove gli italiani diventano inaspettatamente esperti di criminologia (fosse per noi i processi sarebbero cose inutili), per non parlare poi della politica, ah beh, in quel caso la gente avrebbe la chiave per risolvere tutti i problemi del mondo e son convinto che al posto dei parlamentari lavorerebbero anche gratis.
Fatta questa piccola ma doverosa premessa, passiamo ad illustrare quella che è stata la nottata più chiacchierata di questo secolo. Agli occhi dell’italiano medio (quello che vi ho presentato poche righe sopra) i pazzi che hanno passato la notte fuori da uno store Apple, sono solo delle persone che non meritano nulla e che dovrebbero interessarsi maggiormente ai problemi del paese.
Tutto vero (forse) ma mi chiedo chi sono veramente queste persone che spendono i loro soldi per comprare il nuovo iPhone. Essendo un assiduo frequentatore di nottate fuori dagli store, vi riporto fedelmente quello che ho visto nella nottata tra giovedì e venerdì. Le categorie di appartenenza dei “matti da day one” sono: studenti, tabaccai, operai, professionisti in generale, e anche qualche figlio di papà, ma in genere mi sono sembrate tutte persone che lavorano e che si guadagnano il loro pane quotidianamente.
Niente ladri o appartenenti ad organizzazioni atte al delinquere, quindi qualcosa non mi quadra. Ah vero, forse anche chi si guadagna i soldi onestamente non dovrebbe comprare iPhone per rispetto di chi arriva a fine mese. Beh, potrebbe essere anche vero, ma voglio capire da chi arrivano le critiche.
Le critiche maggiori sembrano arrivare da chi usa i social network, questo lascia pensare che ci sono persone che spendono i loro soldi per un pc ed un collegamento ad internet, forse mettere in relazione le 2 cose potrebbe essere leggermente impari, ma mi domando, questi signori rinuncerebbero a passare la maggior parte del loro tempo libero (che ora passano su Facebook) per fare la spesa ad una famiglia italiana?
Conoscendo la risposta passiamo a spiegare cosa significa prendere iPhone al day one. Per gli appassionati di prodotti Apple, passare la notte fuori da uno store è una vera e propria occasione, per non dire modo, per socializzare e scambiare in tutta serenità le proprie idee.
Da blogger di iSpazio ho avuto modo di passare dei bellissimi live, ma anche da semplice utente ho avuto splendide esperienze in tal senso. Nascono delle vere e proprie amicizia che vanno ben oltre il semplice saluto su Facebook o Twitter, riuscendo finalmente a dare una faccia ad un avatar visto in rete.
La cosa bella è che in realtà chi critica conosce veramente poco della nostra febbre da day one. Le risate, gli splendidi momenti passati insieme, la gioia di stringere in mano un dispositivo per tanto tempo desiderato, non può essere spiegato semplicemente usando la parola passione. Bisognerebbe considerare anche tutti gli aspetti che rendono felici l’essere umano nel suo contesto, ma non sono queste le pagine su cui intraprendere tali considerazioni.
Diciamo semplicemente che personalmente mi sento decisamente meglio quando torno da un day one. Rivedere persone lontane, conoscere nuovi amici, passare qualche ora fuori dai problemi di tutti i giorni potrebbe considerarsi quasi terapeutico. Se solo la gente che critica sapesse che ci sono anche persone che si mettono in fila senza prendere nessun iPhone, mamma mia, penso che veramente potrebbero sentirsi male.
Tornando seri per circa 20 secondi, posso dirvi che onestamente mi interessa il giusto delle critiche, cerco di percepirle e se le trovo valide le faccio anche mie, ma quando sono preventive e immotivate non vedo perché mi dovrebbero interessare. Per tutti quelli che invece vorrebbero provare questo genere di esperienza posso solo dire che è qualcosa di veramente unico, qualcosa che riuscirà a farvi percepire la vostra passione in maniera differente.
Concludo il mio articolo chiedendo scusa per tutto il fastidio dato in questi giorni al nostro paese, spero vivamente che nelle prossime settimane i moralisti attivi possano trovare una soluzione concreata per risollevare le sorti della nostra economia.
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