Diciamoci la verità: nessuno si aspettava il numero 5 per questa generazione di iPhone. Abbiamo passato tutta l’estate a riportare rumor su rumor parlando di “nuovo prodotto”, “nuovo iPhone”, “nuova generazione” e via dicendo. Ogni tanto ci abbiamo messo un “iPhone 5” tra le parentesi, tanto per non dimenticarci che questo è il numero che ne consegue dopo il 4 e 4S.
Apple ci ha stupito, ancora una volta. D’altronde è nel suo DNA. Durante il mese di marzo (anno corrente) ci aspettavamo un iPad 3 Retina, ed invece ci siamo trovati di fronti il cartellone “The New iPad” che inizialmente avevamo ipotizzato come un nuovo modo di pubblicizzare l’evento. Durante il Keynote, invece, è stato confermato che quello sarebbe stato il nome ufficiale che da li in poi avrebbe contraddistinto la nuova generazione del tablet di Apple.
Colpiti, alcuni anche contrari a questa nuova nomenclatura, abbiamo cominciato a far l’abitudine a questo nuovo modo di indicare quel dispositivo, tanto che se ci rechiamo in un Apple Store e chiediamo informazioni riguardo “iPad 3” rischiamo di esser guardati male.
Questa lenta e forzata abitudine alla nomenclatura “nuovo” ce la siamo portata dietro fino a qualche giorno fa, quando eravamo pronti a leggere “il Nuovo iPhone”, ed invece Apple ci ha buttato lì una bella immagine con il numero 12 (giorno dell’evento) e la relativa ombra dannatamente irreale, recante il numero 5. What?
Ebbene si, non ne siamo ancora sicuri ma quel 5 non si riferisce di certo ad iOS, visto che siamo arrivati alla sesta versione. Non è escluso che si riferisca ad un quinto dispositivo (Mac, iPod, iPhone ed iPad ne fanno quattro), ma a me piace pensare che quel 5 fissa saldamente la nuova generazione di iPhone.
Ci ho ragionato parecchio a riguardo, facendo lunghi e larghi giri mentali, fino ad arrivare ad una conclusione, che ho deciso di condividere con voi. Il nuovo iPad è stata una conseguenza del 2, in quanto il design è rimasto pressoché invariato. Certo, un nuovo processore, il display retina e l’introduzione di Siri sono le principali caratteristiche che lo contraddistinguono dal suo predecessore, ma di fatto il design è lo stesso, tanto che accessori e custodie sono le medesime sia per il 2 che per il nuovo. L’iPhone 5 invece, stando ai rumors che ormai sono quasi una certezza, avrà un design diverso. Un display maggiorato, ed un retro in alluminio che di fatto lo rende diverso dall’ormai “vecchio” iPhone 4 (seppur sempre elegante).
Secondo il mio modesto parere, forse Apple ha pensato bene di rimuovere quella S, che effettivamente “sporcava” un pò il nome di un oggetto così bello e raffinato. Per la rimozione della lettera G, non ci sono stati grossi problemi; ma per la S, quello si che potrebbe essere un problema. Molte persone rinunciano ad acquistare il nuovo dispositivo (o almeno così vedo fare da moltissimi amici e conoscenti) proprio perché vogliono abituare l’occhio al nuovo design, per poi prendere la famosa versione S che corregge tutti i problemi e migliora l’hardware del dispositivo, ottenendo così la versione più performante di quel design. Ma quella S, di fatto, porta tanti rumors (cosa significherà mai la S?), confusione e come detto in precedenza, ne sporca il nome.
Steve Jobs era un maniaco dei dettagli, ed è quello che in tutti questi anni ha cercato di trasmettere dapprima ai suoi colleghi, e poi a tutto il mondo. La cura per il dettaglio, l’amore per la semplicità…ed aggiungere la lettera S non è sinonimo di Semplice.
Forse Apple ha deciso di numerare soltanto il passaggio da un design all’altro, senza aggiungere ulteriori lettere. Ogni anno aggiornerà il dispositivo, integrando nuove speciali funzioni sul lato software, migliorandone l’hardware ed etichettando semplicemente l’aggiornamento come “nuovo”. In questo modo potrebbe essercene anche più di uno, mantenendo più a lungo il design (per quanto mi riguarda, il design dell’iPhone 4 è davvero stupefacente e non mi ha ancora stancato) e migliorandone di anno in anno le caratteristiche e funzionalità.
Potrei sbagliarmi, ma se il numero 5 non indica un nuovo dispositivo completamente diverso dai precedenti (e spero vivamente che sia così, perché di componenti e dettagli riguardo una “iTV” non ne sono trapelati, e riguardo un ipotetico mini iPad lo catalogherei personalmente come versione ridotta del tablet), forse questo potrebbe essere l’unico ragionamento che spiega finalmente la nomenclatura introdotta con l’ultimo iPad che, nonostante siano passati 6 mesi, non è affatto chiara. Sinceramente una spiegazione ormai me la aspetto, se il mio ragionamento è esatto questo Keynote è il momento giusto per darla.
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