Abbiamo già illustrato come gli Apple Store siano un potente strumento di vendita, sui quali l’azienda stessa investe parecchio in quanto rappresentano un’ottima fonte di guadagno. Il cambio dirigenziale avvenuto in questi anni all’interno di Apple, ha portato alcune novità operative anche all’interno dei fortunati negozi. Come stanno e sono cambiati gli Apple Store?
Ron Johnson è stata probabilmente la persona chiave che, assieme a Steve Jobs, ha rinnovato e rilanciato il comparto retail dell’azienda. In qualità di SVP of Retail Operations di Apple, Johnson è stato un fidato collaboratore di Jobs dal gennaio del 2000 fino al novembre del 2011, quando assunse la carica di CEO della catena J.C. Penny. A seguito dell’abbandono di Johnson venne nominato a capo della divisione John Browett, più affine come idee a Tim Cook.
Il sito ifoAppleStore cerca di analizzare le modifiche che stanno interessando gli Apple Store dall’inizio di questo mese quanto sono state adottate una serie di nuove procedure operative che in base a quanto riferito da alcuni addetti hanno comportato licenziamenti, riduzione delle ore lavorative e annullamento delle promozioni. Alla base di tutto non c’è una politica di tagli a seguito di problemi finanziari ma una diversa filosofia operativa dell’attuale CEO Tim Cook, susseguito allo storico leader e co-fondatore Steve Jobs.
Come già anticipato in precedenza, Jobs e l’allora dirigente del settore retail Johson, hanno incentrato tutto sulla soddisfazione dei consumatori:
Johnson è stato il campione per quanto riguarda la soddisfazione del cliente e i negozi erano progettati e configurati per fornire la migliore esperienza possibile sia per i visitatori che per il personale. Egli era in grado di conquistare Steve Jobs con il concetto che le entrate e i profitti sarebbero dovuti essere un obiettivo secondario dei negozi al dettaglio di Apple.
Nel 2009, Jobs prese sei mesi congedo medico ed incaricò Tim Cook nuove amministratore dell’azienda. Cook è definito come un “operations guy” e il suo obiettivo naturale è il ricavo, il profitto e non i clienti. Durante l’assenza di Jobs, Cook e Peter Oppenheimer, Chief Financial Officer di Apple, hanno cominciato a confrontarsi con Johnson riguardo la sua filosofia cliente-centrica che non generava abbastanza entrate per giustificare i costi operativi.
La relazione afferma che Cook, sostenne l’ingresso di Browett in sostituzione a Johnson, in quanto quello che sarebbe diventato l’attuale SVP del settore retail vantava una serie di esperienze sui concetti di vendita al dettaglio, maturati con anni di esperienza in qualità di CEO in Dixons e Tesco. Browett, sembra quindi anch’esso incentrato sulla priorità dei ricavi e dei profitti come fattore chiave delle perfomance. L’azienda ha smentito tutta quelle serie di voci negative circolate in queste settimane riconoscendo tuttavia che una serie di modifiche operative sono attualmente in corso. Voi avete notato qualche differenza negli Apple Store? Avete notato qualche spiacevole novità?
Via | Macrumors
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