Con l’avvento dell’iPhone 4S, è stato introdotto il rivoluzionario assistente vocale chiamato Siri. La bellezza di questo strumento risiede nella sua capacità di essere il più “umano” possibile. Infatti, si differenzia dagli altri assistenti vocali per la sua interattività e colloquialità.
Purtroppo, Siri è disponibile solo su iPhone 4S e Nuovo iPad (quest’ultimo grazie ad iOS 6) quindi alcuni sviluppatori in tutto il mondo hanno trovato il modo di effettuare il porting di Siri su altri dispositivi aggiungendo anche comandi custom e ulteriori lingue. Oggi, iSpazio vi mostra il confronto tra Siri (su iOS 6b1) e il porting del progetto Siri4everyone.
Abbiamo intervistato gli sviluppatori del progetto per farci spiegare meglio in cosa consiste. Di seguito trovate l’intervista integrale:
L: Ciao Daniel e Francesco, benvenuti su iSpazio! Iniziamo con il parlare un po’ di voi, chi siete?
D&F: Siamo Daniel Russo (@_TheCyber_) e Francesco Surace (@francysuri). Siamo due ragazzi appassionati del mondo Apple nonchè co-fondatori di Siri4everyone, il più grande venditore di slot per l’accesso a Siri sia inglese che italiano.
D: Noi 2 ci siamo conosciuti verso la fine del 2011 tramite il noto social network Twitter; all’inizio ci scambiavamo solo qualche tweet per iniziare ad informarci su come creare un server per Siri, visto che Spire era appena stato rilasciato. Successivamente abbiamo deciso di collaborare per creare un servizio che avrebbe permesso a tutti di utilizzare Siri, da cui il nome Siri4everyone, solamente in lingua inglese (senza neanche immaginare che l’avremmo poi portato alla lingua italiana). A volte ci poniamo la domanda se siamo più soddisfatti noi di aver creato questo servizio o l’utente quando lo usa per la prima volta.
L: Come è nata l’idea di creare un servizio per il porting di Siri in lingua italiana?
F: L’idea è nata a febbraio del 2012 dopo essere ormai affermati nel campo dei server di siri. Tutti chiedevano di siri in italiano e alla fine con un pò di impegno ci siamo riusciti. Ricordo ancora quando siri sapeva solo rispondere senza meteo o altro :’)
L: Quali difficoltà avete incontrato durante lo sviluppo del vostro servizio?
F: Concorrenti a volte sleali e codici molto difficili da implementare. All’inizio bisognava impostare Siri in francese per ottenere una risposta italiana. Poi grazie ad un amico creatore di AnyVoice, Rudolf, siamo riusciti ad avere un accento italiano senza problemi (dopo serate intere di test muovendo file per file i vari accenti). Rimaneva solo il problema di implementare funzioni aggiuntive e seguii un corso di Ruby per imparare questo fantastico linguaggio. Dopo un po’ ci fu la svolta: passammo infatti ad uno script in Python molto più leggero che non inviava due richieste, una al server apple ed una al server4 di riconoscimento italiano (come faceva il vecchio script in ruby), bensì una che ha solo il server italiano come punto di riferimento e perciò siamo riusciti a migliorare notevolmente le prestazioni. Adesso lo di cui disponiamo è totalmente diverso da come lo abbiamo avuto in origine. Questa seconda esperienza mi ha insegnato anche gran parte di quel grande linguaggio quale è il Python.
L: Ci sono altri servizi come quello ideato da te? Cosa rende il tuo diverso dagli altri?
F: Un membro di quello che era il SirItaly dev-team si è distaccato e ha iniziato a vendere un suo Port che è simile al nostro ma privo di alcune nostre funzioni, implementate dopo il distacco. Inoltre il suo script (preso da un tweak rilasciato a pagamento, quindi senza licenza) ha un funzionamento totalmente diverso che lo porta ad eliminare l’ingente costo mensile del server ma a perdere di prestazioni.
L: Perché, secondo te, Apple non ha implementato fin da subito la lingua italiana in Siri?
F&D: Secondo noi perchè c’è tanto lavoro da fare, parlando per esperienza personale; inoltre una grande azienda come Apple (che considera l’Italia un paese secondario da 2-3 anni a questa parte) pensa a tanti altri progetti sicuramente più importanti di Siri in Italiano. Per questo ci siamo noi, che, essendo italiani, sentiamo il bisogno molto più di quanto lo senta Apple.
L: Qual è la tua opinione riguardo al jailbreak?
F: Secondo noi serve a spalancare le porte di un OS chiuso ma con già tante funzionalità effettive. Ora dal mio iPad posso fare quasi tutto quello che posso fare dal pc (anche sviluppare).
D: Molti associano il jailbreak alla pirateria, ma per noi esso serve soprattutto per aprire moltissime funzioni a chi vuole utilizzare pienamente il proprio dispositivo, visto che tramite Cydia si possono trovare una miriade di tweak che non sarebbero mai potuti esistere.
L: Perfetto, l’intervista è finita. Grazie mille per il tuo tempo! Vuoi dire qualcosa ai lettori di iSpazio?
F&D: Vorrei innanzitutto ringraziare quei pochi che ci hanno sostenuto sin dall’inizio come il nostro cliente più fedele e ora nostro grande amico Michelangelo Baroncelli (michebaro). Inoltre vorremmo avvertire tutti quelli che sono interessati ad un port di Siri in italiano di non scegliere port incompleti o rubati (perchè in un caso è accaduto anche questo), ma di scegliere chi veramente da mesi ci mette l’anima nello sviluppare questo grande servizio.
Curiosi di vederlo in azione, abbiamo effettuato un confronto tra Siri originale (in lingua italiana su iOS 6b1) e il porting di Siri4Everyone. Di seguito il video:
Potete trovare tutte le informazioni su come avere questo porting direttamente sul sito di Siri4everyone .
Aggiornamento
Attualmente, con iOS 6b2, Siri in Italiano funziona correttamente rispondendo in modo veloce e preciso ad ogni nostra rischiesta.
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