Alcuni medici sono sostenitori dell’iPad come strumento clinico, ma quello che spaventa sono le oltre 5000 applicazioni mediche disponibili in App Store.
Questo è il nocciolo della relazione condotta da PwC Global Healthcare che ha effettuato un indagine su un campione di medici, professionisti del settore sanitario, contribuenti e utenti della tecnologia in 10 paesi nel mondo.
Secondo la relazione, poco meno di due terzi (64 %) dei fornitori di assistenza sanitaria hanno riconosciuto che le tecnologie mobili offrono vantaggi potenziali ai pazienti ma ritengono che la cosiddetta “salute mobile” o “mhealth” sia un territorio vergine e non testato. Di conseguenza, la maggior parte dei medici (73%) non suggerisce iOS o le applicazioni mediche ai loro pazienti e alcuni (13%) addirittura ne scoraggiano l’utilizzo.
I motivi di base che portano a non favorire l’uso di applicazioni mediche sono diversi. Primo fra tutti è ovviamente l’utilizzo improprio che alcuni pazienti potrebbero farne. Le applicazioni mediche non devono infatti costituire un sostituto alle visite sanitarie in quanto l’utilizzo di terapie fai-da-te sono pericolose. Inoltre non è detto che il contenuto presente nell’applicazione sia sempre affidabile. La preoccupazione dei medici è lecita in quanto il 59% degli utenti del campione analizzato ha dichiarato di aver di fatto uso di applicazioni mediche per iOS che hanno alcune volte sostituito la visita medica.
Christopher Wasden di Global Healthcare PwC, ha effettuato una considerazione tra paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo:
L’adozione della “salute mobile” nei mercati emergenti e nei mercati sviluppati è un paradosso. Nei mercati sviluppati, l’mHealth è percepita come una perturbazione, mentre nei paesi emergenti è visto come la creazione di un nuovo mercato pieno di opportunità e di potenziale di crescita.
Altri dati che emergono dall’analisi sono:
- Il 40% dei contribuenti e amministratori del settore medico sono più favorevoli all’utilizzo delle apps mediche rispetto al 25% dei medici.
- Due terzi delle persone che utilizzano applicazioni mediche e fitness, interrompono il loro uso dopo sei mesi
- All’incirca la metà della popolazione si aspettano che l’impiego di tali tecnologie migliorerà la convenienza(46%), costo (52%) e qualità (48%) dell’assistenza sanitaria.
- Il 60% dei consumatori ritengono che i medici non sono interessati all’evoluzione del comparto “mhealth” al contrario dei pazienti e le aziende di tecnologia.
Per quanto riguarda invece la diffusione della tecnologia nell’ambito medico, l’indagine ha individuato che solo il 40% delle pratiche sono digitalizzate e solo il 63% degli uffici del settore pubblico e ospedaliero vantano di una connettività senza fili.
Via | CultOfMac
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