Quando è stato lanciato il primo iPhone nel 2007, quest’ultimo fu progettato per supportare una sola risoluzione dello schermo, e nulla più. Successivamente, con il lancio dell’iPad e del display retina su iPhone, Apple ha dovuto procedere con l’ottimizzazione della risoluzione. Da qualche mese abbiamo una nuova risoluzione per il display retina dell’iPad e, molto probabilmente, in autunno avremo tra le mani un nuovo iPhone da 4 pollici.
Con tutte queste risoluzioni diverse da gestire, Apple ha implementato una funzione in iOS 6 che permetterà agli sviluppatori di scalare in modo intelligente le loro applicazioni per soddisfare così qualsiasi risoluzione dello schermo.
Spinta forse dall’ondata dei “telefoni giganti” caratterizzati dal sistema operativo Android, Apple ha finalmente deciso di spingere la propria direzione verso schermi più grandi ed una risoluzione maggiore per i propri prodotti. Questo potrebbe essere bello e buono (non per tutti, aggiungo io), ma creerebbe comunque non pochi problemi agli sviluppatori.
Come sappiamo, uno dei principali motivi che spinge uno sviluppatore a scegliere di sviluppare per iOS piuttosto che per Android è proprio per il fatto che quest’ultimo è un sistema operativo frammentato, con centinaia di dispositivi al seguito. Gli sviluppatori su Android devono spesso utilizzare decine e decine di dispositivi per testare le proprie applicazioni per ogni risoluzione dello schermo, dalla più piccola 320 x 480 pixel ai nuovi display 1280 x 800 pixel.
Tutto ciò per loro è un incubo, ed Apple non è disposta a creare lo stesso tipo di problema ai suoi sviluppatori. Per questo motivo a partire dall’iOS 6 SDK, Apple ha attuato quello che definisce un Layout Auto, per preparare la prossima generazione di iPhone.
In sostanza, questa nuova funzione fa la stessa cosa che troviamo su OS X Lion. Praticamente gli sviluppatori dovranno fornire semplicemente una serie di vincoli per gli elementi dell’interfaccia e, a seconda della risoluzione dello schermo, questi elementi si muovono e si adattano nel migliore dei modi.
Il bello di questa configurazione automatica è che potrà essere applicata poi anche in futuro, per dispositivi che magari non conosciamo. Basti pensare alle voci di un iPad più piccolo, o magari esageriamo immaginando un ultra-retina display. In qualsiasi caso, questa nuova funzionalità farà il “lavoro sporco” dello sviluppatore che non sarà così costretto a scrivere nuovamente il codice delle proprie applicazioni.
Via | CultOfMac
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