Non è la prima volta che Rob Shoesmith fa parlare di sé. Lo abbiamo conosciuto lo scorso Ottobre a Covent Garden, era il primo in fila per l’acquisto dell’iPhone 4S. Dopo aver passato più di una settimana a contatto con i senzatetto, ha scritto un libro ed è pronto a donare la sua casa in beneficenza.
Rob Shoesmith è un ragazzo di 30 anni che vive a Coventry in Inghilterra. È saltato sulle testate dei blog di tutto il mondo quando, lo scorso Ottobre, passò ben 10 giorni accampato davanti all’Apple Store di Covent Garden per essere il primo ad accaparrarsi iPhone 4S al day one.
Durante la sua esperienza, Rob è venuto a contatto con molti senzatetto ed ha deciso di donare in beneficenza la propria casa. Infatti, ha promesso che se riuscirà a vendere almeno un milione di copie del suo iBook, venderà la propria casa e donerà tutto il ricavato in beneficenza per i senzatetto.
Il suo libro si chiama “Bin There Done That” ed è incentrato su come le applicazioni per smartphone possono cambiare la vita delle persone, ed in particolare del modo in cui hanno cambiato la sua. Il libro è disponibile su iBook Store e contiene anche i dettagli della sua attesa di ben 10 giorni fuori l’Apple Store.
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In quell’occasione, lo staff di iSpazio ha incontrato di persona Rob ed ha avuto il piacere di scambiare una piccola conversazione.
È interessante come Rob sia stato colpito positivamente dall’incontro con noi e come i contatti siano poi rimasti, tant’è che il ragazzo ha anche citato il nostro sito nel suo scritto.
Rob ci ha spiegato, anche in seguito, di essere molto interessato nell’aiutare gli altri. Il nostro Jacopo, il quale ha appunto avuto la possibilità di conversare più volte con Rob anche dopo il rientro in Italia, mi ha spiegato come più volte, tramite stravaganti iniziative, il ragazzo avesse cercato di dare visibilità ad azioni interessanti.
In molti avranno dato del pazzo a Rob per essersi accampato con ben dieci giorni di anticipo fuori dall’Apple Store londinese, eppure le sue intenzioni – come spiegato nel libro – erano tutt’altre che acquistare per primo il dispositivo per reale necessità.
Anche in quell’occasione, infatti, aveva cercato di acquistare due device (massimo consentito da Apple) per poterne rivendere uno e donare i soldi in beneficenza.
Nelle ore che i nostri ragazzi hanno passato con Rob a Londra, egli ha spiegato come fosse stato colpito da un ragazzo senzatetto, il quale si era tolto tutte le comodità di una vita normale tranne il suo Mac. Grazie ad esso, infatti, poteva tenersi in contatto con i suoi amici e parenti, sebbene vivesse una vita da strada.
Per quanto riguarda noi, invece, sicuramente essere citati in un libro che verrà letto in tutto il mondo è sicuramente una cosa piacevole, così come è ancora più piacevole sapere di poter essere d’aiuto a Rob con questo post, dandogli un po’ di visibilità anche qui nel Bel Paese.
Ecco dunque per voi l’estratto che parla di iSpazio:
With more people in line I felt much safer going to sleep and I’d had much better night. There were some Italian tech reporters from iSpazio who had flown over from Rome who had seen my blog and were keen to do an interview with me – the atmosphere was great! For the first time during my experiment I felt confident that I would get through to the end.
Ed è proprio a questa intervista registrata da Daniele e Jacopo a Londra che voglio lasciarvi, sperando che abbiate trovato interessante questa iniziativa!
Se volete inoltre rivivere l’evento attraverso le parole del nostro Daniele, ecco un suo post molto interessante riguardo l’andamento del live.
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