Potreste aver visto l’immagine qui sotto navigando su internet oggi, che raffigura i 400 dispositivi Android che la software house Animoca ha dovuto utilizzare per testare le proprie applicazioni. La frammentazione è il giusto prezzo da pagare per una maggiore libertà di scelta?
Quando si hanno parecchi produttori pronti a sfornare nuovi smartphone e tablet con diverse versioni di Android, gli sviluppatori potrebbero avere molti problemi con le proprie applicazioni. Sorge spontaneo chiedersi come si fa a verificare che un’applicazione funzioni sulla maggior parte dei dispositivi Android. La software house Animoca, ad esempio, ha testato le sue applicazioni su 400 diversi dispositivi Android.
In questo modo gli sviluppatori sono riusciti ad ottenere un’ottimizzazione elevata per ciascun dispositivo. Probabilmente esistono anche altri metodi rispetto a quello di utilizzare tutti questi terminali, magari meno efficienti, ma pur sempre utili allo scopo finale. Google comunque sta facendo passi da gigante per unificare l’aspetto di Android tra i diversi dispositivi ed inoltre ha fissato delle linee guida e diversi tutorial per facilitare gli sviluppatori. Ovviamente la diversificazione del prodotto va a vantaggio del cliente finale, che a differenza di quanto accade per iOS, ha una vastissima scelta di dispositivi.
A Google potrebbe interessare poco il fatto che ci siano un milione di dispositivi differenti con sistema operativo Android, se gli utenti avessero la possibilità di utilizzare le stesse applicazioni. Questo è il motivo per cui i dispositivi devono soddisfare i requisiti di compatibilità imposti da Google, ma a parte questo, i costruttori sono liberi di fare quello che vogliono.
L’approccio di Google sembra funzionare, visto che Android è il sistema operativo mobile più diffuso tra gli smartphone. Anche voi preferireste una più vasta gamma di smartphone tra cui scegliere, sapendo però che non tutte le software house potrebbero avere intenzione di testare le applicazioni su tutti i diversi dispositivi?
Via | CultOfAndroid
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