Forse non tutti ricorderete che il primo Google-Phone, fu un touch-phone con tastiera retrattile realizzato dalla HTC e fu presentato negli Stati Uniti nell’autunno del 2008. Ora, a distanza di quasi quattro anni, emergono alcuni dettagli particolarmente interessanti su quello che può essere considerato come l’antenato di tutti i telefoni Android.
Quello di Google era un primo concept con il quale il gruppo intendeva muovere i propri primi passi nel settore mobile. Mancava ancora un anno circa alla presentazione del primo iPhone (2007), che avrebbe radicalmente cambiato le idee della società di Mountain View come potete vedere dall’immagine. Quello che Google cercava di ottenere, era un patto con i carrier tale per cui si sarebbe dovuti arrivare ad un pacchetto dati senza limiti e ad un prezzo contenuto: così facendo Google avrebbe messo in mano internet a milioni di utenti in breve tempo, ma il progetto non andò in porto.
Il sito The Verge prosegue nella descrizione del concept spiegandone le specifiche:
Le specifiche tecniche di questo concept non sono mai state rese note, ma i piani di Google per il mondo mobile avevano già alcuni punti fissi: processore ARMv9 da 200 MHz, connettività GSM (3G), 64 MB di memoria (RAM e ROM), supporto USB e Bluetooth 1.2, fotocamera da 2 megapixel, slot per miniSD e un display QVGA con a 16-bit.
Tutto questo prima che Apple presentasse l’iPhone, il quale era così radicalmente diverso da qualsiasi altro dispositivo sul mercato, da spingere Google a pensare che il proprio telefono sarebbe stato un flop, se non fosse stato dotato di tecnologia touchscreen. Così, gettarono all’aria tutti i loro piani, e si ispirarono all’idea di Apple, eliminando quasi totalmente i tasti fisici dal dispositivo.
Quel che rimane di allora è la curiosità di vedere il marchio TIM (probabilmente l’operatore italiano aveva a quei tempi un ruolo importante nello sviluppo del progetto) su di un telefono che ambiva a dominare i mercati del settore mobile, ma che in questa ambizione è stato superato dall’intraprendenza di Steve Jobs e dall’intuizione che ha portato Apple ai livelli di oggi.
Via | CultOfMac
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