Il Lava Xolo X900 è il nuovo smartphone di Intel che con questo smartphone alza la posta nell’ambìta arena dei dispositivi connessi. Dentro X900 c’è una nuova architettura ed un microprocessore multitasking, che promettono di avvicinare sempre più l’uso dei dispositivi mobili a quello dei pc da scrivania e portatili.
Non si tratta di un debutto per Intel nel mercato mobile, infatti già diversi dispositivi tra cui Blackberry, Nokia e sistemi Windows Mobile hanno utilizzato la tecnologia del colosso americano. Ma in questo caso il coinvolgimento dell’azienda è maggiore, così come l’utilizzo del peso del brand.
“Il telefonino realizzato con Lava è il primo passo importante di una strategia a lungo termine ed entro due anni contiamo di avere una linea completa di prodotti per tutte le esigenze dell’utenza mobile” dichiara Herbert Weber, direttore del settore Phone and Tablet Marketing di Intel. Sarà il primo di una serie di smartphone con il marchio Intel Inside con un prezzo di circa 330 euro, “ma già entro il 2013 arriveranno i primi cellulari di fascia bassa e quelli più costosi di fascia alta”.
Il Lava Xolo X900 è stato realizzato attorno al processore Atom da 1,6Ghz ed è dotato di touchscreen HD da 4.03 pollici, connettività HSPA+ e 3G e fotocamera da 8 megapixel. E’ basato su Android “Gingerbread”, ma arriverà presto l’aggiornamento alla versione “Ice Cream Sandwich”. La durata della batteria è di circa 5 ore di navigazione in Internet via cellulare, 8 ore di conversazione telefonica e 45 ore di ascolto di brani musicali.
“Gli utenti chiedono sempre di più agli smartphone, con cui navigano, giocano, ascoltano musica e fanno anche telefonate. Servono quindi apparecchi multifunzione che, per esempio, non vadano in ‘crash’ quando uno sta giocando e riceve una telefonata. In questo senso, gli smartphone stanno diventando sempre più simili ai pc”, spiega Weber.
I prodotti Xolo sono solo i primi dell’attacco globale di Intel al mercato. Arriveranno entro la fine dell’anno quelli targati Motorola, Zte e Lenovo.
Via | Repubblica
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