Pensiamo per una attimo a quando il primo iPhone fu introdotto: tanto rivoluzionario eppure, confrontato con il suo discendente odierno, pesantemente limitato. Al 2012, passati quasi 5 anni da quel giorno, sono stati fatti passi da gigante in tutte le direzioni, ma c’è sempre spazio per migliorare. Analizziamo l’evoluzione di iOS dagli albori ai giorni nostri, e vediamo cosa si può fare per rendere il sistema operativo mobile della Mela ancora più completo!
Era il 9 gennaio del 2007 quando l’allora CEO di Apple Steve Jobs presentò un prodotto mai visto prima al mondo: iPhone. Si trattava, parole di Jobs, di un dispositivo che racchiudeva in sé un iPod touchscreen, un telefono cellulare e l’accesso a Internet ovunque.
Nel giugno dello stesso anno, alla data di rilascio effettivo, il successo è stato subito evidente, con l’inaugurazione di quelle file notturne fuori dai negozi Apple che ormai siamo così abituati a vedere.
iOS e la sua storia
Il presente articolo, però, più che celebrare i successi commerciali di iPhone, si prefigge di analizzare il software che lo equipaggia, ovvero la versione mobile di OS X e la sua evoluzione, anche futura; inizialmente chiamato genericamente “OS X”, successivamente etichettato come iPhone OS, infine rinominato una volta per tutte iOS.
“Unknown” 1.0
All’esordio, nel suddetto 2007, chi avesse preso in mano un iPhone avrebbe trovato davanti a sé un sistema operativo totalmente differente da quello che ci si potrebbe aspettare utilizzando iOS 5: l’ancora senza-nome firmware conteneva infatti solo ed esclusivamente applicazioni preinstallate di fabbrica, senza alcuna possibilità di espansione.
Si trattava davvero di un sistema chiuso, nel quale le uniche possibilità di personalizzazione erano date dai contenuti multimediali inseriti dall’utente tramite il fido compagno iTunes. Dimenticate App Store e iTunes Store (introdotto due mesi e mezzo dopo con il rilascio 1.1): niente di tutto questo fu disponibile al lancio di iPhone 2G (EDGE). A dirla tutta, v’era uno spiraglio per gli sviluppatori di terze parti, cioè Safari. Steve Jobs aveva previsto come unica modalità d’espansione le cosiddette webapp, pagine web che, in teoria, avrebbero dovuto comportarsi alla stregua di qualsiasi applicazione nativa.
Nonostante questi e molti altri limiti, che analizzeremo man mano che verranno superati dai rilasci successivi, il terminale ebbe un grande successo. I concorrenti, infatti, offrivano sì caratteristiche e funzionalità spesso superiori (basti ricordare Windows Mobile, sistema per palmari rimpiazzato da Windows Phone 7) ma con un dazio da pagare che, a conti fatti, fece la differenza tra successo e fallimento: l’usabilità.
Diciamocelo, usare un PDA con Windows Mobile con un dito era un’operazione impossibile: era sempre necessario utilizzare il pennino incluso, la tecnologia dello schermo era di tipo resistivo, al sole molti dispositivi diventavano praticamente illeggibili eccetera.
Con iPhone, tutto questo cambiò. C’era uno ed un solo modo per interagire con l’attraente oggetto di vetro e metallo, se stessi. L’interfaccia fu disegnata da zero, progettata appositamente per l’utilizzo su schermi di piccole dimensioni, e l’esperienza dell’utente fu davvero – è innegabile – rivoluzionaria.
iPhone OS 2.0
Nel frattempo, comunque, arriviamo al 2008 e ad iPhone 3G, il primo ad essere disponibile anche nel nostro paese. Il nuovo terminale porta in dote l’incarnazione 2.0 dell’allora iPhone OS.
La novità più entusiasmante è certamente l’apertura ad applicazioni di terze parti, le cosiddette “app” che tanto sono diventate famose e fondamentali nel corso degli anni. Preinstallato nei telefoni si poteva trovare infatti il mitico App Store! Complice il rilascio dell’iPhone SDK ad inizo anno, già a luglio i possessori del telefono della Mela erano in grado di installare 500 diversi software – a pagamento e non – sui propri dispositivi.
iPhone OS 3.0
Dopo l’epocale cambiamento – con la disponibilità di app diventata un fattore fondamentale per la piattaforma mobile – abbiamo assistito ad un refresh della piattaforma, con l’introduzione di iPhone 3GS. Come consuetudine, il lancio è stato accompagnato da una nuova release del sistema operativo, che ha raggiunge la versione 3.0.
Il processo di sviluppo del sistema, c’è da dirlo, ha spesso preso spunto dalle migliorie di volta in volta messe a punto dalla comunità dei cosiddetti “jailbreakers”, sviluppatori di estensioni e modifiche per iPhone e iPod touch. Tali individui hanno più volte giocato il ruolo di precursori nel creare features che solo molto tempo dopo sono state introdotte nelle release ufficiali del sistema operativo.
Prendiamo ad esempio l’app Fotocamera: fino ad iPhone OS 3.0, girare video non era possibile ufficialmente; nonostante tale limitazione, però, sullo store alternativo Cydia – installabile solo su dispositivi modificati – era disponibile Cycorder, applicazione nativa che oltrepassava la barriera imposta da Apple.
L’evoluzione di iOS è stata, perciò, dettata non solo dai progetti redatti a Cupertino, ma ha anche preso spunto dalle richieste “indirette” degli utenti, catalizzate e messe in opera da sviluppatori che si sono sempre mossi nel parallelo mondo di Cydia.
iPhone OS 3.0, in particolare, aggiunge tante piccole e grandi novità: la già citata registrazione di video, finalmente il copia&incolla, la navigazione turn-by-turn con GPS, il servizio “Trova il mio iPhone”, il supporto a HTML5 in Safari, il tethering via USB e Bluetooth e molto altro.
Nel mentre, Apple non dorme sugli allori e decide ancora una volta di dare una svolta al mercato, introducento iPad, tablet multifunzione di grande successo basato sullo stesso firmware di iPhone.
iOS 4.0
Con la nostra cronistoria arriviamo a giugno del 2010, poco più di un anno e mezzo fa, e fu solo allora che venne introdotto il nome commerciale di iOS che tuttora utilizziamo. Le novità sono molte sia dal punto di vista hardware, con iPhone 4 completamente ridisegnato rispetto al predecessore, che da quello software, con iOS 4.0 che finalmente supporta il multitasking.
Certo, alcune migliorie lasciano anche sorridere: è stato necessario aspettare il 2010, ben 3 anni dalla prima release, affinché fosse possibile impostare uno sfondo personalizzato per la schermata Home del telefono! A parte ciò, di nuovo c’è molto.
Vengono introdotte le cartelle, il già citato multitasking, FaceTime per videochiamare gratuitamente via Wi-Fi, lo zoom digitale nella fotocamera, la registrazione di video HD 720p, il supporto in modalità panorama aggiunto a molte applicazioni preinstallate e ancora altro.
Con iOS 4 si può dire di avere di fronte un sistema ormai maturo, libero da molte irrazionali limitazioni, abbastanza completo sotto il punto di vista delle features.
iOS 5.0
Nel 2011, infine, arriva l’ultima delle major relase disponibili di iOS, la 5, rilasciata in concomitanza con iPhone 4S.
I cambiamenti più importanti sono – finalmente – l’implementazione di un sistema di notifiche serio e completo (Android insegna), la registrazione di video Full HD su 4S, il nuovo servizio di messaggistica gratuito iMessage, l’Edicola, i Promemoria, la Sincronizzazione via Wi-Fi, lo scatto di foto tramite il tasto volume-su, il RTF per le Mail, semplici opzioni di modifica per le foto, Safari Reader, il private browsing e, udite udite, il controllo vocale di Siri (disponibile solo per 4S).
Quello che manca ad iOS
Avere un iPhone di ultima generazione significa possedere un dispositivo completo sotto quasi ogni punto di vista, con il quale è possibile fare davvero di tutto: comporre musica, scattare foto di buona qualità o registrare video, navigare su internet, scrivere e leggere email e via dicendo, il tutto lontano da casa!
Il merito di offrire tutte queste possibilità va, oltre al substrato hardware, chiaramente ad iOS ed il suo ecosistema di applicazioni. Utilizzando il mio iPhone 4 tutti i giorni, mi chiedo quindi quali siano le funzioni che, se introdotte, renderebbero la vita più facile a me e – presumibilmente – ad altri milioni di utilizzatori.
L’occasione per una discussione approfondita del problema, ovvero “Cosa davvero manca a iOS”, me l’ha data un articolo di AppAdvice nel quale l’autore chiedeva ad Apple di esaudire il suo desiderio: registrazione video nativa dello schermo del suo iPhone. In realtà, non condivido il punto di vista del blogger, che mette la video-cattura in cima alla sua lista dei desideri, poiché ritengo che altre funzionalità abbiano una priorità molto più alta.
In particolare, quel che vorrei da iOS, tralasciando le piccole possibili migliorie, è una maggiore libertà. Non parlo di distruggere i muri del “walled garden” costruito da Apple, almeno non totalmente: la libertà che desidero di sviluppa sostanzialmente in due sensi, app e file.
Da una parte, vorrei tanto poter – come avviene in Android – sostituire o affiancare le applicazioni native con omologhe di terze parti; dall’altra spero nell’introduzione di una gestione decente del file system. Oggi, ogni applicazione ha un suo piccolo “cassetto” dove immagazzinare i file e, a meno di jailbreak, è impossibile accedere direttamente ad un documento nella memoria di massa. Sarebbe bello, invece, potere gestire liberamente i propri file, prenderne davvero possesso. Insomma, vorrei sentire il telefono più “mio“.
E voi che ne pensate, siete d’accordo? E qual è la feature che desiderate ad ogni costo?
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