Periodicamente Greenpeace analizza i dati relativi al consumo energetico e al relativo inquinamento delle maggiori aziende produttrici e questa volta punta il dito contro Apple dichiarando bassi i suoi valori di energia rinnovabile utilizzata nei suoi centri. Apple però non ci sta e mette in luce le attuali reali condizioni dei suoi stabilimenti.
Greenpeace ammonisce la società di Cupertino anche per quanto riguarda l’utilizzo di carbone per il mantenimento del servizio iCloud e iTunes.
Apple non ci sta e risponde con una dichiarazione ufficiale:
Il nostro Data Center in North Carolina si avvarrà di circa 20 megawatt a pieno regime per riuscire a fornire circa il 60% di energie estrapolate da fonti rinnovabili sul posto, compresi un parco di pannelli per l’energia solare e una vastissima area di celle combustibili che renderà il nostro Data Center il più verde mai costruito e sarà affiancato, tra un anno circa, da un nuovo impianto in Oregon con il 100% di energia rinnovabile.
Greenpeace di fatto accoglie la contro-risposta di Apple ma insiste nell’affermare che Apple con questa dichiarazione non abbia reso trasparente l’intera faccenda e stia cercando di nascondere lati più oscuri mettendo in risalto dati più “positivi”. Gli esperti ambientali di Cupertino hanno inoltre evidenziato bassi punteggi, nel ranking delle società più verdi, altre aziende come: Facebook, Google, Microsoft e Amazon che hanno deciso di controbattere criticando la decisione di Apple di costruire il nuovo Data Center proprio in North Carolina proprio per il fatto che in quella determinata zona è presente una tra le “più sporche” energie elettriche di tutti gli Stati Uniti d’America.
Vedremo come si evolverà questa situazione e se ci saranno riscontri rilevanti saremo celeri nel riportavele qui sul nostro sito.
Via | AppleInsider
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