Un lavoro in Google, Apple o Microsoft è di certo il sogno di molti ingegneri e scienziati di tutto il mondo, e la competizione nel campo è davvero sfrenata. Le aziende cercano solo il meglio del meglio, ma oltre all’essenza è importante saper mostrare ciò che si vale, ecco perché un ex-ingegnere Google svela i 10 segreti per avere una marcia in più!
L’idea è di Gayle Laakmann McDowell, ingegnere che è riuscita all’età di 18 anni ad entrare come tirocinante in Microsoft per poi lavorare con Google e Apple, e proprio dalla sua esperienza derivano i seguenti 10 punti per una brillante presentazione al prossimo datore di lavoro.
- Iniziate qualcosa di vostro – va bene qualsiasi cosa sia correlata con la tecnologia: una piccola compagnia o anche solo un progetto possono mostrare alle società quasi tutto ciò che cercano in un candidato. Capacità nel proprio campo, passione per la tecnologia, intraprendenza, doti da leader e creatività. Non serve neanche avere esperienze come programmatore: basta cercare su siti come oDesk e Elance per trovarne a fiumi.
- Create un Portafoglio Online – è un passo molto importante, perché il portafoglio è un vantaggio per tutti. Va bene anche un semplice sito web con la descrizione dei propri maggiori successi (lavorativi e non), perché fornisce un’ottica contestualizzata rispetto a quello che può trasmettere un semplice curriculum. Inoltre, potrebbe anche capitare che qualche cacciatore di teste passi per la vostra pagina e rimanga colpito.
- Fatevi vedere (anche Online) – un referente fisico è sempre la migliore cosa, quindi partecipate a eventi di tecnologia, vi aiuteranno a costruire la vostra rete di amicizie. Comunque, non dimenticatevi dell’online: i reclutatori vanno a caccia di candidati ovunque, tra commenti di blog, forum del settore e anche Twitter. Essere attivi in rete, ricordando un link al proprio portafoglio, può essere un ottimo sistema per attirare l’attenzione.
- Il Curriculum? Corto e carino – forse lo sapete, ma è meglio sottolinearlo: gli addetti al personale non leggono davvero i curricula. Al massimo gli danno un’occhiata, giusto qualche secondo; se qualcosa li colpisce, verrete chiamati, altrimenti no. Tralasciate le cose mediocri, inserite quelle magnifiche e ricordate che “less is more”: un curriculum di una pagina va più che bene.
- Evidenziate i risultati – eliminate il superfluo, nessuno crederà che siete “eccellenti risolutori di problemi” se lasciate queste parole sospese nell’aria. Piuttosto, focalizzatevi sui fatti. Avete risolto problemi in maniera geniale? Scrivete come avete usato il vostro talento. Nel curriculum c’è spazio per ogni tipo di successo rilevante, al lavoro e fuori.
- Preparate le vostre storie – prima o poi arriverà il momento del colloquio, e a quel punto sarete solo voi e l’intervistatore. Per questo motivo è importante sapersi vendere, e per farlo bene è necessario provare e affinare i vostri racconti. Raccontatevi quanto siete stati bravi in quell’occasione, perché ripetere ad alta voce vi aiuterà a migliorare esposizione e contenuto.
- Fate pratica (bene) con le domande da colloquio – partecipereste alla finale dei Mondiali di Calcio senza aver mai giocato prima? Utilizzate lo stesso ragionamento per il colloquio: andare alla cieca non è una buona idea e siti come CareerCup e Glassdoor sono zeppi di “domande da colloquio“. Leggete e fatevene un’idea, poi provate anche a rispondere, ché l’esercizio non fa mai male.
- Preparate qualche domanda da fare – esatto, non è solo il vostro interlocutore a poter fare le domande. Chiedere qualcosa intelligentemente può sia aiutare voi stessi nel valutare il lavoro, sia dimostrare all’intervistatore che siete davvero interessati. Per questo motivo, è bene preparare una lista di quesiti.
- Ammettete gli errori – tutti sbagliano, negarlo sarebbe da stupidi. Se fate un errore e ve ne accorgete, ditelo subito: l’intervistatore avrà fatto la stessa domanda decine di volte, e di sicuro non sarete voi ad ingannarlo. Capire di avere sbagliato dimostra inoltre buone doti interpersonali e umiltà.
- Siate impavidi – state cercando un lavoro in Microsoft, Google o Apple? Non stupitevi se vi verranno poste domande complicate, è la norma. Soprattutto, non vi bloccate: cominciare a pensare di non essere all’altezza proprio mentre vi fanno la domanda fondamentale è l’errore più grande che possiate fare. Ricordate che alcuni quesiti, oltre a testare la vostra intelligenza, vogliono appurare se siete disposti a sbattere la testa su di un problema complicato. La soluzione, neanche a dirlo, è sbattercela senza timore!
Ovviamente, questi consigli hanno validità semi-universale e sarebbe saggio utilizzarli anche se non volete entrare nelle società più importanti del mondo: nel recruitment la presentazione è fondamentale, sia che siate ingegneri pluri-laureati, sia che dobbiate fare i camerieri nel fine settimana!
E voi, che ne pensate? Cos’è che cambiereste o aggiungereste in questa lista?
Via | Forbes
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