La pia illusione di un neo-laureato che si appresta ad entrare nel mondo del lavoro è che, una volta conclusasi l’esperienza universitaria, che tante fatiche ha portato con sé, sia finalmente pronto per il mondo del lavoro. Molto velocemente però, il nostro giovane universitario si troverà di fronte ad una realtà molto diversa da quella che aveva immaginato. Il mondo del lavoro corre veloce e, in qualunque campo voi vi troviate ad operare, sarete un bel prodotto per certi versi pieno di conoscenze abbondantemente obsolete. Nel campo IT (Information & Technology) quello che certamente molti di voi, da buoni amanti della tecnologia, sognano di percorrere, molto presto vi imbatterete nella possibilità di poter acquisire delle certificazioni. Ma le cose nel mondo IT stanno correndo velocemente, ed iOS e android stanno portando ad un rapido cambiamento di scena.
Uno dei metodi tradizionali per certificare le proprie conoscenze nell’ambito informatico è sempre stato quello di acquisire certificazioni. Ce ne sono di tutti i tipi, proposti in tutte le salse, dai produttori stessi e da associazioni indipendenti. Prima di addentrarci nel discorso, chiariamo che le certificazioni non sono mai state un lascia passare per avere un lavoro, molto spesso, infatti, queste aiutano i candidati nell’inquadramento delle “nuove reclute” all’interno delle multinazionali più affermate. A livello “più basso” queste certificazioni sono spesso richieste semplicemente nel momento in cui un datore di lavoro ha bisogno di personale con specifiche conoscenze tecniche.
Il primo cambiamento che ho notato, avendo avuto la possibilità di “mettere il naso” in molti di questi contesti, è che le cose stiano cambiando rapidamente, molto più rapidamente di quanto il settore abbia mai fatto. La richiesta di specializzazioni “specifiche” è in calo, contrapposta ad una maggiore richiesta di specializzazione più “soft” come ad esempio project management e business integration.
Chiariamo. Questo è un discorso molto generale ed in quanto tale non può avere validità generale. Tuttavia, richieste specifiche nel campo del Networking (in generale IPv6), del management dell’infrastruttura e dei sistemi informativi, ad esempio, sono settori che in gergo “continuano a tirare parecchio”.
Ma il mondo del lavoro, come ampiamente ripetuto, viaggia in fretta e la causa di questo piccolo grande cambiamento può essere ricercata, in gran parte nei veri e propri gioiellini tecnologici del momento. E se pensate che stiamo parlando di iPhone, dello smartphone da “10 core” o di quello che fa le foto a migliaia di megapixel, siete decisamente fuori strada. Stiamo parlando dei veri attori di questo cambiamento. iOS e Android. Mi perdoni Microsoft se non inserisco il suo ottimo SO in questa piccola hall of fame ma il seppur ottimo prodotto made in Redmond non ha (ancora ?) i numeri per dettar legge in questo campo.
Con la nascita del settore mobile, dicevamo, la situazione nell’ambito IT ha avuto un forte scossone. Andate in una nota società IT, sceglietela voi, vi proporranno, oggi, molto probabilmente di lavorare a delle app per dispositivi mobili. Ci sono aziende, che lavorano anche nel territorio italiano, che custodiscono nelle proprie casseforti migliaia e migliaia di progetti per le future applicazioni nel campo mobile (si lavora per il presente, e si guarda sempre al futuro, specie in questo settore). E non c’è nessuna certificazione che tenga, in grado di attestare le vostre capacità in quest’ambito. Certo, se siete degli abili sviluppatori java certamente sarete in grado, smanettandoci un po’, di realizzare una valida applicazione per Android, ma non è la stessa cosa. E con questi numeri, realizzare una applicazione buona, da una di successo può essere una sfumatura dal valore di decina di migliaia di euro (e se il progetto merita, anche più). Il punto è che queste piattaforme si stanno aggiornando ad un ritmo talmente incredibile per il settore da non aver lasciato scampo ai più. Molti si sono semplicemnete aggrappati al “treno del mobile” senza una vera progettualizzazione e forse non poteva essere fatto altrimenti. iOS e Android si aggiornano ad un ritmo infernale (una major release all’anno) che è un qualcosa che in passato nessun altro ha mai fatto (pensiamo a Windows Xp di Microsoft giusto per farci un’idea).
Questo significa che il percorso per acquisire una certificazione è ormai una strada obsoleta? Assolutamente no. Ma è indubbio che, chiunque voglia scegliere di intraprendere questo mondo, debba necessariamente dare uno sguardo al futuro, cercando di guardare al di là del proprio naso (atteggiamento vincente, sempre, anche se vi occupato di floricoltura). Il mondo dell’IT, anche nel settore delle certificazioni, si evolverà e adatterà in fretta.
Le aree che diventeranno di fondamentale importanza saranno le aree di business, le vostre armi saranno l’intelligenza e la vostra preparazione tecnica, la comprensione del “social media”, la capacità di parlare di tecnologia indipendentemente dalle conoscenze tecniche di chi avete di fronte. Tutte competenze che non possono essere facilmente quantificate e testate in un esame di certificazione. Il consiglio è sempre lo stesso. Approfondite le vostre conoscenze e non legatevi mai a doppio filo a nessuna tecnologia. Domani potrebbe essere già superata. Un esempio? Provate a mettervi nei panni di chi ha speso tante energie (e tanti denari) in certificazioni come Silverlight di Windows e immaginatevi lì, mentre il colosso di Redmond annuncia al mondo che spingerà sempre di più con Windows 8 i programmatori ad usare Javascript e HTML5 nella realizzazione delle applicazioni.
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