iBookstore è il negozio online di Apple per la vendita di contenuti ePub, distribuiti tramite l’applicazione iBooks. Alcuni grandi editori hanno subito raggiunto un accordo con Apple per la distribuzione dei loro libri in versione digitale. L’accordo tra due editori ed Apple è regolamentato da un contratto che quest’ultima sottopone a coloro che vogliono vendere testi su iBookStore.
Nel tradizionale modello di vendita dei libri, i rivenditori come B&N e Amazon possono ottenere il 50% o più dei ricavi dalla vendita di un libro. Nel modello di Apple si prevede invece circa il 30% dei ricavi. Il primo modello è quindi incentrato sui rivenditori mentre il secondo è incentrato sulla casa editrice.
Questo sistema non piace al Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, il quale sostiene che nel vecchio modello il rivenditore può stabilire il prezzo e volendo potrebbe anche venderlo in perdita. Nel secondo modello, l’editore fissa il prezzo e quindi non c’è nessuno sconto del rivenditore. All’interno del contratto di Apple è inoltre inserita la clausola “most favored nations” che vieta agli editori di vendere i propri testi ai concorrenti a meno di quanto essi potrebbero vendere ad Apple, rendendo così impossibile forti sconti.
Tuttavia, secondo l’agenzia Reuters, questo sistema potrebbe essere destinato a cambiare:
Il Dipartimento di Giustizia potrebbe arrivare ad una soluzione nelle prossime settimane con Apple Inc. e alcuni dei più grandi editori sospettati di collusione a spingere verso l’alto i prezzi dei libri elettronici. Si dovrebbe eliminare la clausola “most favored nations” che aveva impedito gli editori di vendere a basso prezzo i propri e-book tramite rivenditori rivali come Amazon o Barnes & Noble.
Il modello 30/70 di Apple è utilizzato per l’App Store, iBookstore ed edicola.
Via |iMore
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