Flurry ha pubblicato i risultati di un nuovo studio in cui si è cercato di misurare l’andamento dei tre principali store dai quali, attualmente, ogni giorno vengono scaricate milioni di applicazioni per i vari dispositivi mobili. Interessanti i dettagli che emergono da questa analisi, soprattutto relativamente agli acquisti in-app dove, forse un po’ a sorpresa, sia Amazon Appstore che Google Play Store hanno avuto la meglio di iOS.
L’analisi è stata svolta prendendo in considerazione una serie di applicazioni, presenti contemporaneamente nelle prime posizioni delle classifiche disponibili su iOS, Amazon e Android, in un periodo di riferimento di 45 giorni. Il risultato conferma che per ogni dollaro generato attraverso un’app disponibile su ITunes App Store, vengono prodotti 0,89$ su Amazon Appstore e 0,23$ su Google Play. Dal momento che le applicazioni disponibili sui due store che si appoggiano alla piattaforma Android sono le stesse, è possibile sommare i risultati. Conseguentemente, per ogni dollaro che un’app genera per uno sviluppatore iOS, 1,12$ sono quelli generati da un generico sviluppatore Android, il che rende più lucrativo – secondo Flurry – sviluppare applicazioni per Android.
I risultati dell’analisi, secondo Vincent Messina di CultofMac, devono essere interpretai in diverso modo, dal momento che per uno sviluppatore ciò che importa non è sapere quale store sia più remunerativo dell’altro, ma al contrario conoscere quali sia la piattaforma dove conviene commercializzare le proprie applicazioni.
In tal senso, il confronto è tra iOS e Android, con quest’ultimo – che grazie alla possibilità di appoggiarsi a più appstore – in vantaggio rispetto al concorrente. La lezione da portare a casa dovrebbe dunque essere: se siete sviluppatori di applicazioni android abbiate l’accortezza di rendere disponibile la vostra applicazioni su tutti gli store compatibili con la piattaforma di Google. Anche se vista la diffusione di entrambe le piattaforme, forse non ha più senso parlare di preferenza per una o l’altra, ma semplicemente rendere le proprie app compatibili con entrambe, fermo restando i maggiori costi di realizzazione a carico di Android.
Via | CultofMac
Leggi o Aggiungi Commenti