Nonostante la parole della Human Rights Org, le principali aziende dell’Hi-Tech, tra cui Amazon,Dell, HP e Sony, potrebbero non essere particolarmente contente della scelta di Apple di intervenire personalmente per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti Foxconn. Se, infatti, per i clienti e i dipendenti della società californiana un’iniziativa di questo tipo è meritevole di applausi, per le aziende concorrenti può comportare un sensibile aumento dei costi di produzione.
La decisione di Cupertino di aiutare personalmente a migliorare le condizioni di lavoro nelle fabbriche Foxconn, attraverso il sostegno della Fair Labor Association potrebbe comportare un indiretto aumento dei costi (e conseguentemente minori margini) per le principali aziende concorrenti, tra cui Dell, HP, Amazon, Motorola, Nokia, Sony ecc.
Secondo Paul Martyn – vice presidente di BravoSolution – l’azione di Apple potrebbe avere delle conseguenze per tutti i produttori asiatici. Vale a dire una maggiore attenzione verso i salari e al tempo stesso una riduzione di prodotti. In altre parole, non soltanto Foxconn, ma anche altre aziende manifatturiere asiatiche potrebbe subire lo stesso trattamento. E ciò potrebbe comportare una generale riduzione dei margini di profitto in tutto il settore tecnologico.
Il che non significa, necessariamente, che i prezzi dei vari iPhone e iPad dovranno salire alle stesse. Anche perché, in questo momento, il costo per la manodopera rappresentanti soltanto una piccola percentuale dei costi complessivi per la produzione degli idevices. Che ad esempio, nel caso dell’iPhone, ammontano al 5% del totale.
Tuttavia le forti pressioni, potrebbe comunque comportare degli aumenti di costo per le grandi aziende, e se da una parte Apple sembra essere in grado di accettare dei margini inferiori per garantire migliori condizioni a coloro i quali partecipano alla sua catena produttiva, nel caso di altre aziende potrebbe essere vero il contrario.
Via | CultofMac
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